IN PRIMO PIANO

Il Piccolo, 29 ottobre 2015 – Il futuro di Gorizia passa per il rilancio dell’impresa

Vale la pena, dopo l’inchiesta sul futuro di Gorizia condotta dal Piccolo, di tornare sul rapporto di ricerca realizzato dall’Ires Fvg sull’economia del Gect go che, non molto tempo fa, ha messo a fuoco le sfide che abbiamo di fronte. Tra i molti dati presentati nel rapporto statistico dell’Ires, uno è particolarmente significativo: a Gorizia il 62 per cento del lavoro nei settori ad alta intensità di conoscenza appartiene al terziario di emanazione pubblica, mentre il numero di imprese, anno dopo anno, continua inesorabilmente a calare. Dovrebbe bastare a convincerci che serve un’inversione di rotta.
Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

TU Sì CHE SEI SPECIALE…

In queste settimane, opposizione e autonomisti, rispolverando bandiere e istanze friulaniste, hanno lanciato più di un allarme sugli effetti della riforma anche sulla nostra regione, accusando il governo Renzi di volerci togliere la specialità. Nel suo editoriale di domenica scorsa sul Messaggero Veneto, Tommaso Cerno ha cercato di mettere un po’ d’ordine nella discussione (L’AUTONOMIA DA DE GASPERI AL RENZISMO ). Provo a riassumere.

«Davvero l’autonomia è a rischio?», si è chiesto il direttore del Messaggero Veneto. Senza dubbio, «se la mettiamo sul derby ordinarie-speciali, certo che con le cugine non corre buon sangue e c’è chi, da sempre, trova ingiustificato il “privilegio” che ci è accordato con legge costituzionale. Fin qui niente di nuovo». Ma se stiamo ai fatti, come si fa a sostenere che la specialità sia minacciata?

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 ottobre 2015 e conseguente discussione. Intervento in dichiarazione di voto. Seduta del 14 ottobre 2015.

MARAN (PD). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARAN (PD). Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, colleghi, i lavori del Consiglio europeo saranno dedicati alla presentazione del lavoro compiuto sul rapporto dei cinque Presidenti sul completamento dell’Unione economica e monetaria in vista di un più ampio dibattito al Consiglio europeo di dicembre, al processo in corso in vista del referendum britannico e soprattutto al tema delle migrazioni

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

LEZIONI AMERICANE

Non vorrei che a qualcuno fosse sfuggito: il colosso americano Domino’s Pizza, una delle più grandi catene di pizzerie al mondo, con sede in Michigan, ha deciso di provare a conquistare l’Italia, la patria della pizza. «Ammettiamolo – ha scritto sul Corriere della Sera Elmar Burchia – è come vendere i cubetti di ghiaccio agli eschimesi» (La sfida di Domino’s Pizza americana in Italia). Con quasi 11mila punti vendita in 73 Paesi, il franchising del colosso americano – la seconda catena di pizza negli Usa (dopo Pizza Hut)- ha aperto nei giorni scorsi a Milano il suo primo punto vendita in partnership con ePizza S.p.a. È la prima delle tre sedi che Domino’s vuole aprire entro Natale.

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

Formiche, 5 ottobre 2015 – Perché minoranza Pd e opposizioni sbagliano a criticare la riforma del Senato

Ecco i 5 motivi per cui la riforma voluta dal governo è salutare per l’Italia. L’intervento di Alessandro Maran, senatore del Partito Democratico

RIDARE VIGORE ALLE ISTITUZIONI

Le istituzioni di governo disegnate dal Costituente hanno permesso al nostro Paese di passare attraverso la Guerra fredda, ma sono diventate un freno alla capacità dell’Italia di stare nel mondo di oggi. Costantino Mortati, uno dei padri della Costituzione, aveva già evidenziato le incongruenze che attraversano la Parte II della Costituzione. Proprio a cominciare dalla contraddizione fra efficienza delle istituzioni di governo e vincoli garantisti, dovuti soprattutto al timore che «le maggioranze detentrici del potere ne usino per rivolgerlo contro gli avversari». Oggi che i principi costituzionali sono ormai radicati nella coscienza degli italiani, è possibile chiudere le pagine lasciate aperte dal Costituente e restituire, superando finalmente veti e conservatorismi, maggiore vigore alle istituzioni della Repubblica.

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

INTERVENTO DI APERTURA DELLA XVI ASSEMBLEA DI Libertàeguale DI CLAUDIO PETRUCCIOLI

Per parlare di partito, oggi, in Italia, è obbligatorio prendere le mosse dal PD; non solo per chi, come noi, lo fa collocandosi a sinistra. Il PD è l’esito dell’unico tentativo consapevole e motivato che si sia consolidato in Italia da quando è esplosa la crisi della politica e dei soggetti politici che avevano tenuto il campo nella seconda metà del secolo scorso.

Ci sono stati anche altri tentativi; nessuno, però presenta la continuità e la leggibilità dell’itinerario che ha condotto al Partito Democratico. Con i suoi limiti e le sue incompiutezze, il PD fa intravedere i caratteri e le modalità di funzionamento di un partito nuovo, inedito, capace di agire in una nuova fase della politica, più matura e produttiva. Se gli altri soggetti politici presenti in Italia, si trovassero ad un livello di evoluzione e definizione paragonabile a quello del Pd, la complessiva situazione nazionale sarebbe senza dubbio migliore.

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

Una Catalogna indipendente?

Il presidente uscente della Catalogna, Artur Mas, ha celebrato rumorosamente una vittoria che in realtà non ha ottenuto. Lo scrive oggi El País: “La coalición Junts pel Sí ha ganado las elecciones al Parlamento de Cataluña, pero no ha obtenido los escaños suficientes para formar gobierno y mucho menos los votos para sentirse apoyados por la mayoría de los catalanes para declarar la independencia. Además, quien tiene la llave de la gobernabilidad, la CUP, ha dejado claro que ni va a votar a Mas como presidente ni va a apoyar la secesión inmediata” (La sonrisa congelada del ‘president’).
Verosimilmente, lo scopo di Mas è quello di avviare una trattativa con lo stato spagnolo da posizioni di forza, che in realtà non ha. Per questo, come scrive Il Foglio “insiste a proclamare il successo di un progetto di indipendenza da realizzare con la comprensione della Spagna e dell’Europa, che non esiste, e attraverso una coesione tra i catalani, che non sono mai stati così divisi”.
Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

XVI Assemblea annuale di Libertàeguale “Le riforme e il loro partito” 26-27 settembre 2015 ore 10 Palazzo del Capitano del Popolo, Orvieto

 

Le riforme e il loro partito”, questo il titolo della sedicesima Assemblea annuale dellAssociazione Libertàeguale, presieduta dal Viceministro dellEconomia Enrico Morando, che prende il via sabato 26 settembre.

La due giorni ospiterà un focus tematico su concertazione e contrattazione mentre particolare attenzione sarà rivolta a come strutturare in forma nuova il partito a vocazione maggioritaria in una democrazia competitiva e a come sostenere, anche in vista del referendum, la riforma costituzionale in corso di approvazione che è decisiva al fine del consolidamento di quel modello di democrazia.

Partecipano, tra gli altri, Giorgio Tonini, Dario Parrini, Stefano Ceccanti, Leonardo Impegno, Pietro Ichino, Alessandro Maran, Leana Pignedoli, Marco Leonardi, Claudio Petruccioli, Marco Bentivogli, Sergio Fabbrini, Andrea Romano, Paolo Rebaudengo, Michele Salvati, Salvatore Vassallo, Walter Verini, Claudio Alberti, Alberto Bitonti, Marco Campione, Marco Martorelli. Conclude Enrico Morando.

Abbiamo deciso- afferma Morando nel presentare levento – di dedicare gran parte della nostra Assemblea alla ricerca delle condizioni, di cultura politica, di assetto organizzativo, di relazioni con la società, che possono rendere più vitale ed efficace il partito riformista che c’è”.

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

Il Piccolo, 23 settembre 2015 – Maran “allarga” i confini della città metropolitana

Il deputato Pd: «Va costruito uno spazio ampio con almeno un milione di abitanti sul modello del network amministrativo sperimentato a Rotterdam e Lione»

di Marco Ballico

TRIESTE – «L’area metropolitana? Solo in uno spazio ampio, di almeno un milione di abitanti». Alessandro Maran interviene nel dibattito sul riassetto istituzionale del Friuli Venezia Giulia allargando i confini. Secondo il vicepresidente dei deputati Pd non può bastare accorpare Trieste a una parte della provincia di Gorizia. In uno scenario mondiale «serve una scala adeguata».

Le diverse posizioni sulla città metropolitana sono figlie di una riforma degli enti locali che non è andata fino in fondo?

Le città stanno mutando funzioni, posizione e funzionamento interno in tutta Europa. È normale che se ne parli. Assistiamo alla scomposizione delle vecchie forme e alla ricostruzione di nuovi assetti. Contrariamente al passato oggi le aziende stanno “provvisoriamente” su un territorio e diventano sempre più elementi mobili che “contrattano” con il territorio. Ciò significa che la regione nel suo complesso deve essere capace di competere con altri territori per attrarre e trattenere le imprese.

Leggi Tutto
IN PRIMO PIANO

Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione. Intervento in discussione generale. Seduta del 18 settembre.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Maran. Ne ha facoltà.

MARAN (PD). Signora Presidente, colleghi, molti degli oppositori del progetto in discussione hanno fatto ricorso sin dall’inizio ad argomenti propagandastici sproporzionati, parlando di deriva autoritaria e di P2. L’ultima trovata è la “democratura” che fa il paio con la storiella dell’uomo solo al comando. In tal modo, si vuole far intendere che il Presidente del Consiglio sia una sorta di mix fra Craxi e Berlusconi o addirittura la reincarnazione del duce, per come governa, per come guida il suo partito e per il solo fatto che è al tempo stesso segretario del PD e Presidente del Consiglio (come in tutta Europa, a dire il vero; come sempre, però, chissà perché, da noi è diverso). Perché se può evita i rinvii, perché impone che ad un certo punto le decisioni vengano prese, perché scandisce l’agenda del Parlamento con una tempistica diversa dalle vecchie movenze della politica italiana.

Leggi Tutto
1 55 56 57 58 59 60