L’Italia ha condannato se stessa ad una singolare patologia, ha scritto Barbara Spinelli in un bel libro di diversi anni fa: quella della “smemoratezza patteggiata” o della “reminiscenza vendicativa”: “D’un tratto il ricordo fa ritorno, ma solo perché in quella particolare circostanza torna utile”, scriveva Spinelli, cosicché “per natura calcolatrice, la memoria nazionale si accende e si spegne come una lampadina che è sempre sul punto di bruciarsi. Le parole stesse, le esperienze di cui esse sono la traduzione, perdono ogni rapporto con la realtà evocata”.