Monthly Archives: Set 2020

GIORNALI2020 IN PRIMO PIANO

Assemblea Onu, Guterres: “Come nel 1945” – Il Riformista, 25 settembre 2020

Aprendo, martedì scorso, la 75esima Assemblea generale delle Nazioni Unite (la prima assemblea “virtuale” della storia), il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, proprio nel giorno dedicato agli interventi (da remoto e pre-registrati) dei leader, ha definito la pandemia da coronavirus ed i suoi effetti “our own 1945 moment”, alludendo alle devastazioni della Seconda guerra mondiale.

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La battaglia per conquistare il voto degli ispanici – ilcaffeonline, 22 settembre 2020

Il presidente americano ha vinto alla grande le elezioni del 2016 grazie all’ampio sostegno degli elettori bianchi. Quest’anno, invece, Trump è costretto a rincorrere Joe Biden soprattutto perché una parte di quegli elettori sono tornati a votare democratico e in più di un sondaggio sembra che, in alcuni swing-state, Biden abbia conquistato perfino la maggioranza (sia pure risicata) degli elettori bianchi.

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IN PRIMO PIANO

Corte Suprema Usa: un incubo che diventa realtà?

“Quella che era solo una remota possibilità è diventata realtà”, ha detto alla CNN la senatrice repubblicana dell’Alaska, Lisa Murkowsky. Per molti, si tratta di un incubo: con la morte, avvenuta venerdì scorso, della giudice icona liberal della Corte suprema, Ruth Bader Ginsburg, Donald Trump ha l’opportunità di plasmare la vita americana nei decenni a venire.

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Il taglio delle poltrone non è una riforma, ma solo uno spot elettorale” – Il Foglio, 19 settembre 2020

Che cos’è una riforma? Secondo il vocabolario Treccani, «la modificazione sostanziale», volta al miglioramento, di un’istituzione, di un ordinamento. Il «taglio delle poltrone» dei Cinquestelle non è una riforma. Come ha sostenuto lo stesso Pd, «è solo uno spot elettorale». Infatti, nonostante le ragioni del nostro bicameralismo ripetitivo siano venute meno (perlomeno) dal crollo del Muro di Berlino, le due Camere continueranno a fare le stesse cose ed ad avere gli stessi poteri. Il provvedimento, dunque, lascia inalterati tutti i problemi più urgenti del nostro sistema istituzionale (incluso lo spreco di denaro, di tempo e di energie) e, semmai, ne crea degli altri (gli equilibri dell’elezione del Presidente della Repubblica, la rappresentanza delle regioni piccole, delle minoranze, ecc.).

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Trump festeggia gli Accordi di Abramo. L’alba di un nuovo Medio Oriente? – ilcaffeonline, 17 settembre 2020

Martedì scorso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i ministri degli esteri degli Emirati Arabi Uniti, Abdullah bin Zayed Al-Nahyan, e del Bahrein, Abdullatif al-Zayani, si sono incontrati con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per suggellare la normalizzazione dei rapporti tra i loro paesi. La cerimonia ha sancito indiscutibilmente un passo di portata storica. Che il presidente americano abbia davvero negoziato un «trattato di pace» è tuttavia meno pacifico.

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E se, invece, la pandemia stesse sgretolando il potere degli autocrati? – Il Riformista, 11 settembre 2020

Dall’annuncio della vittoria (ampiamente messa in discussione) del presidente Aleksander Lukashenko nelle elezioni presidenziali del mese scorso con l’80%, le proteste in Bielorussia non accennano a placarsi.

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Mai sottovalutare un populista con la divisa – Il Riformista, 8 settembre 2020

Nei mesi scorsi, il presidente del Brasile Jair Bolsonaro sembrava sotto assedio. Pandemia, crisi economica e turbolenza politica (la via del negazionismo scelta da Bolsonaro ha aperto, ovviamente, profonde spaccature nel suo gabinetto): secondo molti analisti sembrava che sul Brasile stesse per abbattersi una “tempesta perfetta”.

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La giravolta – Il Pd che si adegua al populismo antipolitico non è una soluzione al suo declino, ne è il sintomo – Linkiesta, 7 settembre 2020

Con l’aria che tira, il partito di Zingaretti spera di attenuare le conseguenze negative di un referendum apertamente ostile alla democrazia rappresentativa e, ovviamente, pensa così di salvaguardare la maggioranza di governo. Ma oltre a essere sbagliato, ci sono numerosi esempi del passato che dimostrano quanto sia anche una tattica fallimentare

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Una campagna elettorale all’insegna della paura – ilcaffeonline.it, 2 settembre 2020

L’America, nei giorni scorsi, ha dovuto fronteggiare tre crisi: un pericoloso uragano diretto verso la costa sud-orientale degli Stati Uniti; le vittime del Covid-19 hanno ormai raggiunto quota 180.000; una piccola città del Wisconsin è diventata l’ultimo teatro di una crisi nazionale. Ma dentro la «bolla» della Convenzione repubblicana ha trionfato una realtà diversa. Uno dopo l’altro, gli oratori che si sono avvicendati nel corso delle quattro serate hanno tessuto le lodi del presidente americano: l’uomo che ha perseguito una politica per separare i figli dai genitori migranti è diventato un leader dalla profonda umanità; l’uomo che si è vantato di poter prendere, poiché famoso, le donne «by the pussy», alla Convenzione repubblicana è diventato il paladino delle donne; l’uomo che ha costantemente cercato di forzare i limiti della Costituzione, è stato collocato da un seguace al livello dei Founding Fathers mentre un altro, dimenticando le sue invettive nei confronti degli immigrati che provengono da paesi schifosi («shithole countries», per la precisione) ha esaltato Trump in quanto più progressista, sul tema della razza, dei democratici Joe Biden e Kamala Harris.

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