Al direttore – Per quel che vale, sulla corsa al Quirinale la penso come Bill Emmott che, sul Financial Times, ha scritto che “in un mondo perfetto Mario Draghi dovrebbe rimanere primo ministro per tutto il periodo di attuazione del Pnrr”. Ma se questo “risultato perfetto è irrealizzabile”, allora è giusto “perseguire la migliore soluzione imperfetta, cioè che Draghi sia eletto presidente della Repubblica dal Parlamento italiano a fine gennaio e che supervisioni questo processo come capo dello stato nei prossimi sette anni”.
Sono passati due anni dallo scoppio della pandemia e l’uscita dal tunnel sembra ancora lontana: ora imperversa la variante Omicron e buona parte del mondo, al di fuori delle nazioni più ricche, aspetta invano i vaccini.
Ho letto “Ti sono accanto e ti tengo per mano…”, il libro, curato dalla moglie Luciana, che raccoglie alcune riflessioni di Iginio Ariemma sulla sua vita politica; alcune lettere inviate agli amici e ai colleghi di partito; le lettere ai nipotini; le sue poesie dedicate alla moglie, alla famiglia e alla natura.
In un mondo in cui le minacce al sistema liberale non sono morte con Trump, il Quirinale assume un valore ancora maggiore. Appunti per Pd e centrodestra
Continuo a pensare che il fatto che Gorizia e Nova Gorica saranno insieme «Capitale europea della cultura 2025», debba rappresentare non solo un’occasione unica per valorizzare un mix straordinario di storia e cultura, ma anche lo stimolo per mobilitare le energie e unire le forze in uno sforzo collettivo per rilanciare la città. Resto anche dell’opinione che rinunciare a costruire un coalizione politica ampia in grado di proporsi e di sollecitare questo sforzo collettivo, al di là dei vecchi steccati, sarebbe imperdonabile. Perciò, arrivati a fine anno, ritengo sia giunto il momento di tirare qualche somma. Sul Piccolo, Francesco Fain oggi riprende e commenta il testo della lettera che ho inviato al giornale e che riporto di seguito:
Stavolta, con le truppe russe ammassate vicino al confine con l’Ucraina (almeno 100.000 uomini, secondo gli ucraini), c’è di che preoccuparsi. Stando a due articoli pubblicati da Foreign Affairs la scorsa settimana, l’aumento della presenza militare russa potrebbe davvero preludere ad un’invasione.