Monthly Archives: Set 2018

GIORNALI2018

stradeonline.it, 26 settembre 2018 – LA DEMOCRAZIA MODERNA È MALATA DI NOSTALGIA, E POTREBBE MORIRNE

Sarà che, come scriveva Vladimir Nabokov, «nel proprio passato ci si sente sempre a casa», sarà che una delle lagne perenni della modernità riguarda proprio la perdita di un passato migliore, fatto sta che il richiamo al passato (a quella mitica età dell’oro che la postmodernità e la globalizzazione ci avrebbero rubato) è diventato la principale caratteristica della politica europea degli ultimi anni.

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LA DEMOCRAZIA MODERNA È MALATA DI NOSTALGIA, E POTREBBE MORIRNE – stradeonline.it, 26 settembre 2018

Sarà che, come scriveva Vladimir Nabokov, «nel proprio passato ci si sente sempre a casa», sarà che una delle lagne perenni della modernità riguarda proprio la perdita di un passato migliore, fatto sta che il richiamo al passato (a quella mitica età dell’oro che la postmodernità e la globalizzazione ci avrebbero rubato) è diventato la principale caratteristica della politica europea degli ultimi anni.

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GIORNALI2018

Il Foglio, 19 Settembre 2018 – “Elogio della politica imperfetta: più visione, meno spread”

Andrew Cuomo, il governatore di New York che corre per il terzo mandato sostenuto dall’establishment del partito, ha battuto (facilmente) nelle primarie democratiche l’attrice e attivista Cynthia Nixon, nota soprattutto per aver interpretato il personaggio di Miranda nella serie “Sex and the City”. Ora l’appuntamento è per il 6 novembre, quando si terranno le elezioni per il governatore e Cuomo è considerato largamente favorito.

Masha Gessen ha descritto sul New Yorker il primo dibattito che si è svolto tra Andrew Cuomo e Cynthia Nixon. Un dibattito che, per dirla con Claudio Cerasa (e con l’occhio rivolto alle vicende italiane), spiega benissimo perché l’opposizione non può essere la portavoce delle agenzie di rating.

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“Elogio della politica imperfetta: più visione, meno spread” – Il Foglio, 19 Settembre 2018

Andrew Cuomo, il governatore di New York che corre per il terzo mandato sostenuto dall’establishment del partito, ha battuto (facilmente) nelle primarie democratiche l’attrice e attivista Cynthia Nixon, nota soprattutto per aver interpretato il personaggio di Miranda nella serie “Sex and the City”. Ora l’appuntamento è per il 6 novembre, quando si terranno le elezioni per il governatore e Cuomo è considerato largamente favorito.

Masha Gessen ha descritto sul New Yorker il primo dibattito che si è svolto tra Andrew Cuomo e Cynthia Nixon. Un dibattito che, per dirla con Claudio Cerasa (e con l’occhio rivolto alle vicende italiane), spiega benissimo perché l’opposizione non può essere la portavoce delle agenzie di rating.

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GIORNALI2018

Il Foglio, 11 settembre 2018 – «Ma quale socialismo, in America a essere sexy è il centro»

I TRIONFI DEI DEMOCRATICI MODERATI SONO BEN PIÙ RILEVANTI DELLE VITTORIE SPETTACOLARI À LA OCASIO-CORTEZ NEL BRONX

 

Può anche darsi che, negli Stati Uniti, la parola «socialista» non sia più così destabilizzante e un-American. Ma è più probabile che, come osserva l’Economist, la popolarità crescente del socialismo, più che con la «rivoluzione», abbia a che fare con la mancanza di spina dorsale dei democratici. Che poi dalle nostre parti si faccia un gran parlare dell’opposizione «di sinistra» in America, ora che anche il mito della socialdemocrazia svedese resiste anche se ammaccato, non deve sorprendere. I socialdemocratici americani, oltretutto, fanno sensazione. Ma, come ha sottolineato Frank Bruni sul New York Times, si tratta di posizioni oltranziste: la maggior parte dei politici (e la maggior parte degli americani) dimora nell’estesa terra di mezzo. È lì che anche quest’anno si combatteranno gli scontri decisivi; ed è lì, in quella terra di mezzo, che, se i democratici dovessero riprendersi la Camera dei Rappresentanti, matureranno le misure in grado di guadagnarsi il via libera del Congresso.

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«Ma quale socialismo, in America a essere sexy è il centro» Il Foglio, 11 settembre 2018

I TRIONFI DEI DEMOCRATICI MODERATI SONO BEN PIÙ RILEVANTI DELLE VITTORIE SPETTACOLARI À LA OCASIO-CORTEZ NEL BRONX

 

Può anche darsi che, negli Stati Uniti, la parola «socialista» non sia più così destabilizzante e un-American. Ma è più probabile che, come osserva l’Economist, la popolarità crescente del socialismo, più che con la «rivoluzione», abbia a che fare con la mancanza di spina dorsale dei democratici. Che poi dalle nostre parti si faccia un gran parlare dell’opposizione «di sinistra» in America, ora che anche il mito della socialdemocrazia svedese resiste anche se ammaccato, non deve sorprendere. I socialdemocratici americani, oltretutto, fanno sensazione. Ma, come ha sottolineato Frank Bruni sul New York Times, si tratta di posizioni oltranziste: la maggior parte dei politici (e la maggior parte degli americani) dimora nell’estesa terra di mezzo. È lì che anche quest’anno si combatteranno gli scontri decisivi; ed è lì, in quella terra di mezzo, che, se i democratici dovessero riprendersi la Camera dei Rappresentanti, matureranno le misure in grado di guadagnarsi il via libera del Congresso.

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