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Salvare la democrazia. Lezioni americane – Il Foglio, 13 settembre 2021

Dallo “stile paranoide in politica” teorizzato da Richard Hofstadter, ed echeggiato spesso negli ultimi tempi, al “centro vitale” di Arthur Schlesinger Jr. Derive illiberali, populismo ed élite: due libri che parlano anche all’Italia di oggi

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Il reset della politica estera. Il ritiro dall’Afghanistan creerà parecchi problemi ai nemici dell’America – Linkiesta, 9 settembre 2011

Oggi gli Stati Uniti non hanno più la scala, la forza e neppure il consenso interno per reggere il mondo sulle spalle. Biden cerca di riordinare le forze e focalizzarle sulle sfide geopolitiche decisive, in particolare la Cina

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Quella telefonata tra Carter e Trump sulla Cina che spiega (anche) la scelta di Biden – Il Riformista, 30 agosto 2021

Da vent’anni a questa parte, prima o poi, tutti i presidenti americani hanno annunciato che era venuto il momento di andarsene dall’Afghanistan per dedicarsi al «nation building» in patria. Joe Biden lo ha fatto davvero. E una telefonata di qualche tempo fa spiega quel che sta accadendo meglio di mille articoli. L’ha raccontata Emma Hurt su WABE, una stazione radio di Atlanta affiliata a NPR, il 14 aprile 2019 e la riporta anche Giulia Pompili nel suo «Sotto lo stesso cielo», il bel libro che ha dedicato all’«altra» Asia, ovvero a quella che Cina non è e a cui la Cina è legata in modo indissolubile («Non esiste Pechino senza Taipei, non esiste Pechino senza Seul, ma soprattutto non esiste Pechino senza Tokyo», spiega Pompili).

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«Come facciamo a perdere se siamo così sinceri?» – Il Riformista, 17 agosto 2021

L’Afghanistan è di nuovo sotto il giogo dei talebani e l’odissea ventennale dell’America termina con una fuga precipitosa.

Racconta Samantha Power nel suo memoir, The Education of an Idealist, che quand’era un giovane funzionario del ministero degli esteri in Vietnam, Richard Holbrooke (uno dei più dotati diplomatici americani) aveva ritagliato una vignetta che mostrava un affranto Charlie Brown dopo che la sua squadra di baseball era stata sonoramente battuta per 184 a 0. «Non capisco», dice Charlie Brown. «Come facciamo a perdere se siamo così sinceri?».

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Biden tira dritto dove Trump e Obama hanno mollato: infrastrutture e Afghanistan – Il Riformista, 13 Agosto 2021

Sono passati vent’anni e Joe Biden si è convinto che se gli Stati Uniti non se ne vanno ora dall’Afghanistan non se ne andranno mai più, perché il momento giusto per andarsene non verrà mai. L’ho raccontato nei mesi scorsi proprio su questo blog. Ora gli americani sono accusati di abbandonare l’Afghanistan nelle mani dei talebani, ma sono stati sul banco degli accusati anche quando hanno invaso il paese per rimuovere dal potere i talebani che avevano ospitato e protetto Osama Bin Laden nel suo progetto di guerra santa. Le cose sono andate come sono andate, ma gli obiettivi dell’operazione sono stati raggiunti: annientare le capacità operative di al Qaeda e consegnare Osama bin Laden «alle porte dell’inferno». E ancora una volta, da quelle parti, il «nation building» si è rivelato un’impresa che va al di là delle possibilità degli Stati Uniti (e di chiunque altro).

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Missione compiuta? – ilcaffeonline, 11 agosto 2021

Il 14 settembre 2001, tre giorni dopo l’attentato dell’11 settembre, dal pulpito della cattedrale di San Pietro e Paolo di Washington, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, annunciò la «guerra al terrorismo» con queste parole:

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«Se hai la situazione sotto controllo, non dai la caccia agli atleti per i loro commenti su Instagram» – Il Riformista, 5 agosto 2021

Krystsina Tsimanouskaya è arrivata a Varsavia.

La sprinter bielorussa non ha potuto correre la sua corsa alle Olimpiadi ma, dopo aver rifiutato il rimpatrio forzato per aver criticato apertamente la Federazione di atletica leggera del suo paese, è diventata un campione della democrazia. In futuro, potrebbe tornare in pista in Polonia, che ha concesso un visto umanitario all’atleta e a suo marito, anch’egli fuggito dalla Bielorussia.

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Contro los redentores – I problemi cronici del Pd e il doppio peronismo di Conte e Di Maio – Linkiesta, 29 luglio 2021

Il Partito democratico non può diventare una sinistra moderna perché la sua gestione non è davvero contendibile, la minoranza liberal-democratica può avere solo un ruolo ancillare, di condizionamento, ma non può guidarlo. Le primarie a New York insegnano che per vincere bisogna andare al centro della società. Come mai il nostro Paese è ostaggio dei peronisti millenaristi? Questo è il problema.

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L’indagine del Comitato della Camera sull’insurrezione del 6 gennaio: un (altro) passaggio importante per la democrazia americana – ilcaffeonline, 28 luglio 2021

«La verità conta ancora qualcosa?», si chiedono Stephen Collison e Shelby Rose. È questa, scrivono i due giornalisti della CNN, la domanda che sta al cuore dell’indagine del Comitato ristretto della Camera dei Rappresentanti sull’insurrezione del 6 gennaio scorso che si è appena aperta a Capitol Hill con le lancinanti testimonianze degli agenti di polizia pestati dalla folla aizzata da Donald Trump («È stato come combattere in una battaglia medievale», ha detto un poliziotto).

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I giovani cinesi sono stufi di correre e si vogliono «sdraiare» – Il Riformista, 27 luglio 2021

I giovani cinesi non ne possono più delle lunghe ore di lavoro e della pressione per produrre di più. Lo ha scritto di recente Cai Zongcheng sul magazine online cinese (pubblicato in lingua inglese) Sixth Tone. Non per caso, un saggio, scritto in prima persona, che esorta ad abbandonare la corsa al successo urbana per trasferirsi in un villaggio in montagna è diventato virale sui social cinesi. Il pezzo, intitolato «Perché ho scelto di vivere una vita meno stressante in un villaggio di montagna: la mia lotta silenziosa contro la schiavitù moderna», descrive le esperienze dell’autrice dopo il suo trasferimento in un remoto angolo rurale della provincia orientale dello Zhejiang. Ribellandosi ai precetti (e alla frenesia) della vita urbana moderna, la giovane cinese dice di non volerne più sapere di acquistare una casa, di uscire con gli amici, del lavoro straordinario, di mangiare cibo spazzatura e neppure di comprare cose belle.

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