DIBATTITO | Turriaco (GO) – 20:00. Durata: 1 ora 37 min
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A prenderla sul serio, quella del procuratore di Palermo, Roberto Scarpinato, è un’intervista scioccante (Roberto Scarpinato: “Compito delle toghe è vigilare sui politici, noi fedeli alla Carta più che alla legge” – Repubblica.it – La Repubblica.it).
Piercamillo Falasca ha ricordato sul Foglio che «una delle ragioni che portarono alla fine del Rinascimento italiano fu, nel XVII secolo, lo spostamento dei traffici commerciali dal mediterraneo all’Atlantico e l’apertura di nuove rotte oceaniche verso l’Asia. Senza il loro ruolo di crocevia necessario tra oriente e occidente, le magnifiche città italiane persero la loro centralità economica, sociale e culturale a vantaggio delle nuove potenze marittime.
Il presidente del Consiglio ha lanciato, lunedì scorso, i comitati per il sì al referendum costituzionale: «Gli italiani scelgano se vogliono tornare all’Italia di due anni fa o entrare nel futuro». Matteo Renzi ha sollecitato un impegno collettivo per sostenere la riforma: «Ho bisogno di voi e di comitati in tutta Italia», ha detto al pubblico il premier lanciando dal Teatro Niccolini di Firenze «mesi di iniziative e 10mila comitati per andare casa per casa».
Ieri, nel suo primo discorso articolato sulla politica estera, dopo tanti indizi contraddittori sparsi lungo il percorso elettorale, Donald Trump ha detto che «America First (l’America prima di tutto) sarà il tema principale della sua amministrazione» e che il suo obiettivo sarà quello di «togliere la ruggine» a una politica estera che ha fallito. Vi segnalo, a questo proposito, un libro che ho appena letto e che sarà sicuramente piaciuto a Trump (e certamente anche ad Obama). Si intitola «Mission Failure: America and the World in the Post-Cold War Era» e lo ha scritto Michael Mandelbaum, il direttore dell’American Foreign Policy program alla Johns Hopkins University.
Naturalmente, la batosta referendaria non fermerà la compagine variopinta del «No a tutto» che unisce M5S, Lega, Sel, Fratelli d’Italia, parte di FI e della Cgil, minoranza dem, professori, magistrati, attori e cantanti, ecc.; non finiranno neppure i sogni di rivalsa di chi pensa di riconquistare il partito passando prima per sconfitta di Beppe Sala a Milano a giugno e poi per quella del referendum confermativo ad ottobre. È chiaro che prossimo appuntamento di quest’armata Brancaleone sarà appunto il referendum costituzionale. La madre di tutte le battaglie, perché, come ha detto il presidente del Consiglio, «mi gioco tutto e se non passa mi dimetto».
Ieri, al Senato, il presidente del Consiglio è stato bravo a denunciare «la barbarie del giustizialismo in Italia» e a ricordare che i processi si fanno nelle aula dei tribunali e non sui mezzi di comunicazione. Raccomando, a questo proposito, la lettura del libro di Mauro Nalato, «IL CASO SAUVIGNON IN FRIULI. QUANDO LA GIUSTIZIA FA PAURA».
“L’ITALIA HA BISOGNO DI UNA RIFORMA SULLE INTERCETTAZIONI, PRATICA SOPRAVVALUTATA CHE TRASFORMA LA MELMA IN ORO”
Martedì scorso è iniziato in Commissione Affari Costituzionali del Senato, con la mia relazione, l’esame del ddl che reca “Disposizioni in materia di conflitti di interessi”. Riporto, di seguito, il resoconto sommario della seduta del 12/04/2016:
(2258) Disposizioni in materia di conflitti di interessi, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Bressa; Fraccaro ed altri; Civati ed altri; Irene Tinagli ed altri; Fabiana Dadone ed altri; Rizzetto ed altri; Scotto ed altri; Simonetta Rubinato e Floriana Casellato