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Ve li ricordate quelli che denunciavano la “deriva autoritaria”?

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La Libia e le coalizioni pre-elettorali

Mercoledì scorso il Senato ha dato il via libera alla missione in Libia; e anche questa volta, il voto del Parlamento sulle questioni chiave che riguardano la politica estera, un paio di cose interessanti ce le dice. Perciò, prima di andare in vacanza, non sarebbe male tornare sul punto politico sul quale si è soffermato il prof. Stefano Ceccanti.

Da tempo, sostiene Ceccanti, é in corso una campagna di stampa (destinata probabilmente ad intensificarsi) che batte e ribatte sulla necessità di introdurre le coalizioni pre-elettorali nella normativa elettorale. Ma si tratta di una campagna che è costretta a fare i conti con una semplice realtà: regolarmente, nelle decisioni parlamentari più importanti (quelle che riguardano la politica estera ed europea e, dunque, la collocazione dell’Italia nel mondo), le coalizioni alternative (ragionevolmente omogenee) di centrodestra e centrosinistra semplicemente non esistono (anche perché, come andiamo ripetendo da tempo, la contrapposizione novecentesca tra fautori della libertà e fautori dell’uguaglianza sta per essere sostituita da quella tra globalisti e sovranisti).

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Due sentenze importanti di cui nessuno parla

Segnalo due importanti decisioni che due Corti costituzionali hanno assunto nei giorni scorsi, di cui nessun giornale italiano ha parlato.

Il Ceta é compatibile con la costituzione francese. Il Consiglio Costituzionale francese ha dato il via libera alla costituzionalità dell’accordo di libero scambio tra l’Unione europea ed il Canada (Ceta). «Au terme de son analyse – sottolinea il comunicato pubblicato lunedì -, et dans le strict cadre de son examen de constitutionnalité d’un accord qui, pour une large partie, relève de la compétence exclusive de l’Union européenne, le Conseil constitutionnel a jugé que celui-ci n’implique pas de révision de la Constitution». Visto che la cosa è passata sotto silenzio, suggerisco la lettura dell’articolo pubblicato da Le Monde (Le Conseil constitutionnel juge le CETA compatible avec la Constitution française – Le Monde).

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“Todos los caminos conducen al 30” – La opinión de Tulio Hernández

L’editoriale che Tulio Hernández ha scritto nella sua rubrica domenicale sul quotidiano venezuelano El Nacional, prende le mosse dalla conferenza stampa di mercoledì scorso al Senato. Di seguito, riporto “Todos los caminos conducen al 30” – La opinión de Tulio Hernández, 30 luglio 2017:

I.

A las 3:00 de la tarde, en la sala Nasyria del Palacio Madama, sede del Senado italiano, en pleno centro de Roma, Alessandro Maran, vicepresidente del grupo del Partido Democrático, dibujó solidario un compromiso contundente.
“No dejaremos solo al pueblo venezolano”, dijo. Antes le había explicado a las alrededor de setenta personas que colmaban la sala el por qué la convocatoria a una asamblea nacional constituyente, realizada por el gobierno conducido por Nicolás Maduro, era una argucia política inaceptable en cualquier democracia de cualquier lugar del planeta.

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Il mio intervento in occasione della Conferenza Stampa con Tulio Hernández sulla situazione in Venezuela

Guarda il video della conferenza stampa ripresa da Radio Radicale cliccando qui

Ringrazio tutti voi di essere qui e ringrazio soprattutto Tulio Hernández e gli amici venezuelani che hanno reso possibile l’incontro di oggi, a cominciare da Carmen Leonor Ferro e Fabio Porta.

Lo scopo dell’incontro è quello di accendere i riflettori sul Venezuela e la sua “guerra silenziosa”. Così la descrive, infatti, nel suo numero più recente dedicato al paese dell’America latina, la rivista mensile “Formiche”, fondata da Paolo Messa, che è qui con noi.

E lo facciamo con lo scrittore, editorialista e sociologo venezuelano Tulio Hernández. Uno dei più eminenti intellettuali venezuelani costretto all’esilio dal suo Paese per aver manifestato dissenso nei confronti del regime Maduro – in una intervista a Juan Cruz de El Pais ha raccontato “su historia de viajero a su pesar” – e autore del libro dal titolo emblematico: “Una nación a la deriva”.

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Europa, è il momento di unire le forze – www.stradeonline.it, 17 luglio 2017

Strade, Luglio/agosto 2017 / Monografica

Un’America sempre più incerta e schizofrenica, una Cina che non sembra avere molta voglia di rilevare la carica di “gendarme del mondo”, un contesto sempre più multipolare: ora è il momento, per l’Europa, di accreditarsi nel campo della difesa come vera potenza regionale. Ecco quel che si è fatto e quel che resta ancora da fare.

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VENEZUELA: MERCOLEDÌ 26 LUGLIO CONFERENZA STAMPA IN SENATO CON TULIO HERNÁNDEZ

Mercoledì 26 luglio alle ore 15, in sala Nassirya, terremo una conferenza stampa sulla situazione in Venezuela con lo scrittore, editorialista e sociologo venezuelano Tulio Hernández, costretto all’esilio dal suo Paese per aver manifestato dissenso nei confronti del regime Maduro.
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Il Senato ha approvato, a larga maggioranza, il decreto #vaccini.

Un passo avanti per la tutela della salute degli italiani. Ora passa alla Camera.
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Trump: “isolated and friendless”

Da uno dei giornalisti politici australiani più esperti, conosciuto dai telespettatori per le sue opinioni schiette, è venuto dopo la riunione del G20 ad Amburgo, un giudizio spietato sulla presidenza di Donald Trump, in un video che in pochi giorni è diventato virale.

Chris Uhlmann, il direttore politico della Australia Broadcasting Corporation, ha descritto Trump come “isolated and friendless” al summit dei leader del G20 e ha detto che la sua disastrosa politica estera ha “pressed fast-forward on the decline of the United States”.

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Le paure ingiustificate per il trattato con il Canada

In questi giorni mi sono arrivate diverse lettere (identiche) sul trattato commerciale tra l’Unione europea ed il Canada. Le lettere rimarcano la preoccupazione per i (presunti) rischi dell’accordo. Anche in conseguenza delle informazioni false e distorte che, al solito, vengono diffuse a piene mani. Riporto, di seguito, la lettera che mi ha inviato la signora Irene e la mia risposta.

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