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Messaggero Veneto, 29 gennaio 2016 – IL CORAGGIO DI SUPERARE I PREGIUDIZI

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“Da Al-Qaida all’ISIS” – venerdì 29 gennaio

Venerdì 29 gennaio alle ore 20.45 parteciperò all’incontro “Da Al-Qaida all’ISIS” organizzato dall’Associazione Ponte San Nicolò Comunità Viva presso il Centro Civico M. Rigoni Stern di Piazza Liberazione 1 a Ponte San Nicolò (PD). A discutere con me sugli scenari geopolitici internazionali sarà il prof.Stefano Allievi dell’Università degli studi di Padova.

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Unioni civili: il mio intervento all’assemblea dei senatori del PD – 26 gennaio 2016

Riporto l’intervento che ho svolto all’assemblea dei senatori del PD che stamattina ha dato il via libera all’impianto del Ddl Cirinnà:

Vi dico la mia opinione. Non possiedo, ovviamente, verità rivelate e indiscutibili. Ma se guardo a quel che accade intorno a noi, mentre la legge sulle unioni civili prosegue faticosamente il suo iter, che cosa vedo? Vedo che il mondo occidentale è attraversato da un movimento tellurico, da un terremoto paragonabile, per intensità ed effetti, al processo, alla lunga marcia, che nella prima metà del secolo scorso ha portato alla piena cittadinanza femminile. Oggi, in tutto l’Occidente, il tema è il riconoscimento pubblico del diritto degli omosessuali a vivere in piena libertà la loro sessualità e la loro relazione di coppia; e dappertutto il tema è anche il riconoscimento della loro capacità di costituire un luogo di intimità, solidarietà, amore – in altre parole, una famiglia – che non esclude la presenza di bambini da crescere e da educare.

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Il Piccolo, 26 gennaio 2016 – Non è così semplice cambiare la geografia giudiziaria

L’INTERVENTO
L’avvocato Gaggioli, nel suo più recente intervento, finge di ignorare che, nello Stato democratico, il “legislatore” si identifica con un organo legislativo collettivo e che Parlamento italiano è un organo complesso, costituito da due organi collegiali di tipo assembleare, le Camere. Finge di ignorare che il Parlamento è un organo rappresentativo del popolo. I voti dei cittadini valgono tutti allo stesso modo e, dunque, i seggi sono ripartiti in proporzione alla popolazione.
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Il Piccolo, 19 gennaio 2016 – Tribunale, con Trieste per non chiudere

Torno sull’argomento solo per meglio chiarire le ragioni dell’ipotesi che ho invitato a prendere in considerazione. Poi mi taccio. Su una cosa, a quanto pare, siamo tutti d’accordo: così com’è combinato, il Tribunale non può funzionare. Specie se si prende atto che le indennità suppletive non garantiscono i trasferimenti dei magistrati. So bene che il perimetro che in molti continuano ad immaginare è quello che estende il circondario del tribunale di Gorizia alla Bassa friulana. Ma il punto è che quell’ipotesi, che tutti (solo a Gorizia, sia chiaro) hanno sostenuto, non si è realizzata.
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«A UN ANNO DAL JOBS ACT: UN PRIMO BILANCIO» – LUNEDÌ, 25 GENNAIO

Lunedì 25 gennaio 2016 parteciperò all’incontro con Pietro Ichino organizzato dal Circolo Novacivitas: «A UN ANNO DAL JOBS ACT: UN PRIMO BILANCIO»
All’incontro parteciperà anche il segretario della CISL di Udine Roberto Muradore e si terrà alle ore 17.30 a Udine, presso la sala convegni dell’Albergo Astoria Italia di piazza XX Settembre 24.
Clicca qui per visualizzare l’invito
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Alla conferenza internazionale per discutere del futuro e del ruolo del popolo curdo. Con Mala Baxtiar, Salih Muslim, Alberto Negri e Giuseppe Romanini. Palazzo Madama, 14 gennaio 2016

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Ddl Cirinnà: la bufala di Gay.it

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Sul web circolano molte notizie false o non verificate, diffuse come vere e confermate, si sa. Oggi Gay.it ha pubblicato (e poi rettificato) una notizia, alimentata dal tam-tam su Twitter e Facebook, che, per quel che mi riguarda (e per quel che riguarda diversi altri senatori elencati in una sorta di lista di proscrizione) è completamente falsa. Come ho peraltro affermato pubblicamente con diverse prese di posizione, sono impegnato a sostenere l’approvazione del ddl Cirinnà che riprende la proposta del “modello tedesco”: unioni civili con stepchild adoption. Punto.

Non c’è molto da commentare in realtà, se non che si tratta di comportamenti molto discutibili, a prescindere dalle idee politiche che esprimono. C’é poi, ovviamente, chi si è affrettato a polemizzare sulle scelte che mi sono state (falsamente) attribuite senza verificarne l’attendibilità. Ma si tratta dei soliti sciacalli.

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Il Foglio, 12 gennaio 2016 – La svolta buona che ora serve al governo (e all’Italia). Appello a Renzi

Salari legati alla produttività, spesa pubblica da rivoluzionare, giustizia civile e penale, concorrenza, merito nelle università. Come non sprecare il 2016. Il Foglio anticipa la lettera aperta al premier di un gruppo renziano di parlamentari Pd

di Claudio Cerasa

Il Foglio ha intercettato una lettera aperta inviata al presidente del Consiglio Matteo Renzi da un gruppo di parlamentari del Pd di fede renziana. La lettera è in realtà un appello formulato in cinque punti da otto importanti parlamentari del Partito democratico che provano a mettere fuoco quali dovranno essere le priorità che il capo del governo non deve ignorare per non sprecare il 2016 ed evitare così, aggiungiamo noi, che la politica del consenso rapido prevalga sulla politiche delle riforme future. Il 2016, come si sa, è un anno delicato, forse decisivo, in cui Renzi ha scelto di giocarsi tutto a ottobre, trasformando il referendum sulle riforme costituzionali in un plebiscito legato più a una valutazione generale sul renzismo che al semplice superamento del bicameralismo perfetto (ieri il ddl Boschi è passato alla Camera, approvato con 367 sì, 194 no e 5 astenuti, il 20 gennaio tornerà al Senato, ad aprile sarà per l’ultima volta alla Camera, a ottobre ci sarà il referendum confermativo).

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Tribunale di Gorizia: la lettera che ho inviato al Piccolo. Gorizia, 11 gennaio 2016

Chiamato in causa dall’articolo dell’amico Roberto Covaz, torno sulla questione del tribunale. Dico subito che la mia è solo un’opinione personale. Anche perché sul punto la posizione del PD (e delle altre forze politiche) varia a seconda del territorio interessato. Ma vediamo come stanno le cose. Il tribunale di Gorizia corre il rischio di chiusura? No. Com’è stato chiarito molte volte, da ultimo dalla senatrice Fasiolo, nessuno lo vuole chiudere. Semmai, il problema resta un altro: così com’è combinato, il tribunale non funziona come dovrebbe. Perché? Perché è troppo piccolo, troppo periferico e non ci vuole venire nessuno. E non bastano neppure gli incentivi che hanno garantito ai magistrati, in quanto sede disagiata, uno stipendio maggiorato. Dunque, il problema è che il tribunale deve “diventare più grande”. Vecchia storia, si sa.

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