Venerdì 29 gennaio alle ore 20.45 parteciperò all’incontro “Da Al-Qaida all’ISIS” organizzato dall’Associazione Ponte San Nicolò Comunità Viva presso il Centro Civico M. Rigoni Stern di Piazza Liberazione 1 a Ponte San Nicolò (PD). A discutere con me sugli scenari geopolitici internazionali sarà il prof.Stefano Allievi dell’Università degli studi di Padova.
Riporto l’intervento che ho svolto all’assemblea dei senatori del PD che stamattina ha dato il via libera all’impianto del Ddl Cirinnà:
Vi dico la mia opinione. Non possiedo, ovviamente, verità rivelate e indiscutibili. Ma se guardo a quel che accade intorno a noi, mentre la legge sulle unioni civili prosegue faticosamente il suo iter, che cosa vedo? Vedo che il mondo occidentale è attraversato da un movimento tellurico, da un terremoto paragonabile, per intensità ed effetti, al processo, alla lunga marcia, che nella prima metà del secolo scorso ha portato alla piena cittadinanza femminile. Oggi, in tutto l’Occidente, il tema è il riconoscimento pubblico del diritto degli omosessuali a vivere in piena libertà la loro sessualità e la loro relazione di coppia; e dappertutto il tema è anche il riconoscimento della loro capacità di costituire un luogo di intimità, solidarietà, amore – in altre parole, una famiglia – che non esclude la presenza di bambini da crescere e da educare.
Sul web circolano molte notizie false o non verificate, diffuse come vere e confermate, si sa. Oggi Gay.it ha pubblicato (e poi rettificato) una notizia, alimentata dal tam-tam su Twitter e Facebook, che, per quel che mi riguarda (e per quel che riguarda diversi altri senatori elencati in una sorta di lista di proscrizione) è completamente falsa. Come ho peraltro affermato pubblicamente con diverse prese di posizione, sono impegnato a sostenere l’approvazione del ddl Cirinnà che riprende la proposta del “modello tedesco”: unioni civili con stepchild adoption. Punto.
Non c’è molto da commentare in realtà, se non che si tratta di comportamenti molto discutibili, a prescindere dalle idee politiche che esprimono. C’é poi, ovviamente, chi si è affrettato a polemizzare sulle scelte che mi sono state (falsamente) attribuite senza verificarne l’attendibilità. Ma si tratta dei soliti sciacalli.
Salari legati alla produttività, spesa pubblica da rivoluzionare, giustizia civile e penale, concorrenza, merito nelle università. Come non sprecare il 2016. Il Foglio anticipa la lettera aperta al premier di un gruppo renziano di parlamentari Pd
di Claudio Cerasa
Il Foglio ha intercettato una lettera aperta inviata al presidente del Consiglio Matteo Renzi da un gruppo di parlamentari del Pd di fede renziana. La lettera è in realtà un appello formulato in cinque punti da otto importanti parlamentari del Partito democratico che provano a mettere fuoco quali dovranno essere le priorità che il capo del governo non deve ignorare per non sprecare il 2016 ed evitare così, aggiungiamo noi, che la politica del consenso rapido prevalga sulla politiche delle riforme future. Il 2016, come si sa, è un anno delicato, forse decisivo, in cui Renzi ha scelto di giocarsi tutto a ottobre, trasformando il referendum sulle riforme costituzionali in un plebiscito legato più a una valutazione generale sul renzismo che al semplice superamento del bicameralismo perfetto (ieri il ddl Boschi è passato alla Camera, approvato con 367 sì, 194 no e 5 astenuti, il 20 gennaio tornerà al Senato, ad aprile sarà per l’ultima volta alla Camera, a ottobre ci sarà il referendum confermativo).