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Il Piccolo, 19 gennaio 2016 – Tribunale, con Trieste per non chiudere

Torno sull’argomento solo per meglio chiarire le ragioni dell’ipotesi che ho invitato a prendere in considerazione. Poi mi taccio. Su una cosa, a quanto pare, siamo tutti d’accordo: così com’è combinato, il Tribunale non può funzionare. Specie se si prende atto che le indennità suppletive non garantiscono i trasferimenti dei magistrati. So bene che il perimetro che in molti continuano ad immaginare è quello che estende il circondario del tribunale di Gorizia alla Bassa friulana. Ma il punto è che quell’ipotesi, che tutti (solo a Gorizia, sia chiaro) hanno sostenuto, non si è realizzata.

Nella Bassa friulana, a Palmanova e a Udine hanno contrastato quella soluzione e, che io sappia, non hanno cambiato idea. Cosa ci fa pensare che quell’ipotesi si possa realizzare nel futuro prossimo? Posto che i lavori della Commissione di cui ha parlato la senatrice Fasiolo vadano davvero in questa direzione, le resistenze che finora hanno impedito l’allargamento sono venute meno? Non mi pare. O crediamo davvero che la chiave di tutto sia il grado di intimità che si riesce a stabilire con il ministro di turno? Se così fosse, la questione sarebbe risolta da un pezzo, visto che Berlusconi ha governato per buona parte degli ultimi vent’anni (o sbaglio, signor sindaco?). La verità è che le cose non sono per niente scontate (il quadro delineato dall’avvocato Cattarini non depone certo a nostro favore) e che tutto rischia di trascinarsi ben oltre i limiti temporali dell’attuale legislatura. Che facciamo, aspettiamo che maturi il consenso? E non mi pare una grande strategia quella di sperare che al Csm (l’organo di autogoverno della Magistratura cui la Costituzione attribuisce l’amministrazione del personale: trasferimenti, promozioni, assegnazioni di funzioni, ecc.) “qualcuno resti abbagliato”. La mia opinione è che così non si possa andare avanti. Come dimostra il rinvio del terzo maxi-processo amianto, il tribunale di Gorizia, in queste condizioni, non è in grado di funzionare. I procedimenti ritenuti “non prioritari” sono rinviati a dopo il febbraio 2017 ed è assai improbabile che anche i processi più “importanti” si possano portare a compimento. Di più: quante sono già oggi le prescrizioni? Ma non è il “servizio giustizia” quel che ci dovrebbe stare più a cuore? Non è questo quel che davvero conta per la gente, che in tribunale spera di non doverci andare mai, e quando le capita di doverci andare si augura di ottenere giustizia in tempi umani e non biblici? Per questo mi sono chiesto se non fosse venuto il momento di considerare anche l’ipotesi di unirci a Trieste. E il problema non riguarda le categorie interessate, riguarda la gente comune. E per la gente comune quello di come “riconvertire” o “riutilizzare” il palazzo del tribunale di Gorizia, è l’ultimo dei problemi: ci penserà il proprietario.

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