Un
dichiarato internazionalista con decenni di esperienza di politica estera alle
spalle come Joe Biden,
non potrebbe essere certo più diverso dal Trump che ha portato in dote la
filosofia di «America
first»
e nessun curriculum diplomatico. Sul New Yorker, Robin Wright identifica, appunto, i
sette pilastri della possibile politica estera di Biden da presidente: un
ritorno all’alleanza Occidentale, la «messa in
comune delle risorse» per affrontare minacce comuni, la «fiducia nei trattati e
nelle istituzioni internazionali», il convinto sostegno dei diritti umani,
severità nei confronti dei dittatori e dei regimi antidemocratici, essere «più rispettosi
dei paesi con scarse risorse e scarso potere», e un globalismo impenitente che
guiderà l’approccio di Biden alle principali questioni come il terrorismo e la
ripresa economica globale.