Se l’Italia riformista non si decide a battere un colpo, il paese rischia in un modo o nell’altro la deriva sudamericana
Racconta Mario Vargas Llosa che il secondo uomo forte del Venezuela, Diosado Cabello, imbestialito poiché, a causa della vertiginosa inflazione che colpisce il paese, la moneta venezuelana (il Bolívar) è scomparsa dalla circolazione e i venezuelani comprano e vendono soltanto in dollari, ha chiesto ai suoi compatrioti di ricorrere al «baratto» per bandire dal paese, una volta per tutte, la moneta imperialista. Naturalmente, gli sfortunati venezuelani non gli hanno dato retta, perché la dollarizzazione del commercio non è una loro libera scelta come pensa il leader chavista, ma è l’unico modo per i venezuelani di sapere il valore reale delle cose in un paese dove la moneta nazionale si svaluta in ogni istante a causa di una inflazione spaventosa (la più alta del mondo) provocata, moltiplicando il debito pubblico e stampando moneta senza sosta, da governanti irresponsabili.