Category : IN PRIMO PIANO

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Se ora il futuro dipende dalla “connettività”

I giornali locali, abbandonato per il momento l’inestinguibile dibattito sulla specialità (le sue «ragioni» e suoi «nemici»), appurato cosa farà Debora Serracchiani, stabilito che per vincere le elezioni sono necessarie coalizioni «larghe» (tralasciando che sono destinate, a livello nazionale, a scomporsi un secondo dopo il voto perché farlocche) non fanno che parlare dei posti in palio alle politiche. Va da sé che i seggi in ballo nei collegi uninominali e al proporzionale sono importantissimi e che coalizioni, intese e alleanze sono essenziali, eppure, ogni tanto, non sarebbe male cominciare la giornata ponendosi le domande che dovrebbe porsi un leader: «In che mondo viviamo? E nel mondo di oggi, quali sono le tendenze più importanti? E come possiamo allineare il nostro paese (la nostra regione, la nostra città) in modo che i cittadini possano sfruttare al massimo queste tendenze e proteggersi dal peggio?»

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Il Medio Oriente sta per esplodere?

L’Eliseo ha annunciato oggi che Saad Hariri dovrebbe arrivare in Francia “dans les prochains jours”. Il primo ministro libanese dimissionario è stato invitato dal presidente Emmanuel Macron (che come scrive il New York Times “ha assunto un ruolo guida”) a raggiungere la Francia con la sua famiglia, offrendogli così la possibilità di lasciare l’Arabia Saudita, dove finora è rimasto in circostanze misteriose da quando ha inaspettatamente annunciato le sue dimissioni. Al punto che crescono le preoccupazioni che Hariri possa essere ostaggio delle autorità saudite. Ma che cosa succede?

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All’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Udine con il Presidente della Repubblica Mattarella – 13 novembre 2017

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L’Europa di Macron e il Rosatellum

Ieri Repubblica ha riproposto l’appello di Jürgen Habermas apparso nei giorni scorsi su Der Spiegel (Emmanuel Macron, sostiene il filosofo, rappresenta un’opportunità per l’Europa che il prossimo governo tedesco farebbe bene a cogliere) e oggi sull’argomento ritorna Eugenio Scalfari. (Macron l’europeista e la saggezza perduta della sinistra – Repubblica.it).

Anche Matteo Renzi nell’intervista di ieri su Le Monde ha detto di sostenere le proposte del presidente francese e ha sottolineato che “le discours du président Macron à la Sorbonne est un tournant important pour l’Europe”. Sarà anche il punto di partenza del convegno di Libertà Eguale che si terrà come al solito a Orvieto il 2 e 3 dicembre prossimi : “Italia ed Europa nella globalizzazione: i riformisti per costruire una nuova sovranità”. (Matteo Renzi : « Le leadership de Macron est très important pour l’Europe » – Le Monde – Jürgen Habermas on the European Vision of Emmanuel Macron – SPIEGEL ONLINE).

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“Vi racconto il Sogno cinese di Xi Jinping”, Formiche, 21 ottobre 2017

Conversazione con il senatore Alessandro Maran, membro delle commissioni Affari Costituzionali e Politiche europee di Palazzo Madama, nonché presidente dell’Istituto di cultura cinese di Roma

 

di Marco Orioles

A Pechino si sta celebrando il 19mo congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc), che incoronerà Xi Jinping per la seconda volta segretario generale e presidente della Repubblica, cariche che potrebbe conservare anche per un inedito terzo mandato, che proietterebbe il potere di Xi fino al 2027. Ma chi è Xi, che molti definiscono il “nuovo Mao”, e che idea ha della Cina, seconda potenza economica del pianeta, autocrazia socialista in salsa orientale e potenziale guida alternativa del mondo rispetto agli Stati Uniti sempre più defilati, dopo l’era dell’Obama riluttante e con un Donald Trump schiacciato su posizioni nazionaliste?

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#LeggeElettorale: dal 24 ottobre in Aula al Senato

È cominciato, questa settimana in Commissione Affari costituzionali, l’esame della #LeggeElettorale (il ddl n. 2941), che arriverà in Aula al Senato il 24 ottobre. Segnalo il dossier del Servizio studi sulla proposta di legge in discussione al Senato, con schede di lettura e testo a fronte (http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01046530.pdf).

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Governabilità? Ma mi faccia il piacere!, direbbe Totò…

Come ha osservato il prof. Carlo Fusaro (rimando alle sue analisi) la legge elettorale che ha superato il primo scoglio alla Camera (e che ora passa all’esame del Senato) “non darà governabilità (non può proprio), ma migliora non di poco le formule elettorali lasciateci dalla Corte costituzionale dopo i suoi improvvidi interventi” (Carlo Fusaro profili | Facebook).

Infatti, come si è “detto e ridetto”, un sostegno davvero efficace alla governabilità e l’investitura diretta di leader, e programma governo ce li siamo giocati col referendum e gli interventi della Corte costituzionale.

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In discussione non è l’istituto del referendum, ma “un modo curioso di procedere”

Un lettore ha scritto a Pietro Ichino a proposito di Europa, Regioni e referendum autonomistici e, in riferimento ad un mio recente articolo (Referendum lombardo-veneto sull’autonomia e la questione del federalismo), lamenta l’insofferenza dei politici italiani per l’istituzione referendaria e la giustificazione (storica) delle Regioni a statuto speciale. Ichino ha pubblicato sul suo sito la lettera e la mia risposta. Faccio altrettanto.

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Don’t do it, Mr. President.

Se il presidente Trump, tra qualche giorno, si rifiuterà di prendere atto che l’Iran ha rispettato l’accordo nucleare, prenderà la decisone di politica estera finora più irresponsabile. “Non lo faccia signor presidente”, ha implorato il New York Times (che in questo articolo ha spiegato perché sarebbe una cattiva idea: Why Decertifying the Iran Nuclear Deal Would Be a Bad Idea – The New York Times), “Faccia lo statista, ascolti i responsabili delle forze armate e dell’Intelligence e metta la sicurezza dell’America e dei suoi alleati davanti al suo ego”.

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Barcellona: “Basta, recuperiamo il senno”

Prou!, recuperem el seny. “Basta, recuperiamo il senno”: è questo lo slogan che ha accompagnato la manifestazione che si è tenuta ieri a Barcellona in difesa dell’unità della Spagna e contro l’indipendenza della Catalogna.

L’ex-presidente dell’Europarlamento, il socialista catalano Josep Borrell ha detto: “Hay problemas, claro. ¿Qué país no tiene problemas? ¿Pero creéis que Cataluña es como Lituania, como Kosovo, como Argelia? No. Cataluña no es una colonia, ni un estado ocupado militarmente. Cataluña no es un estado como Kosovo donde había violencia y se violaban los derechos humanos. Y por eso Cataluña debe trabajar desde el respeto a la ley y no puede creer a los que le dicen que el derecho internacional está de su lado, porque no es verdad, no está de su lado. Ha venido el secretario general de la ONU a decirlo. Amigos, no más fronteras.

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