GIORNALI2006

Il Piccolo, 6 aprile 2006 – “Facciamo ripartire il Paese”

«Il ruolo di Illy decisivo per la nascita del Partito democratico»

Dobbiamo votare Ulivo per far ripartire il Paese.

TRIESTE «Come si fa a fidarsi ancora di Silvio Berlusconi?». Non nega che l’Unione, se vince, dovrà faticare. E tanto. Aggiunge che il partito democratico, auspicabilmente «con l’aiuto di Riccardo Illy», dovrà nascere. E presto.
Ma Alessandro Maran, deputato diessino che corre nella lista ulivista alla Camera, sottolinea soprattutto l’obiettivo primario: rimettere in moto il Paese e mandare a casa un premier che si limita a promesse e insulti.

È scontro sulle tasse. Quanto può influenzare gli indecisi?
In questi giorni si discute ossessivamente del programma. Ma quel che più conta è il voto retrospettivo e cioè il giudizio su quello che il governo ha fatto: in questi anni Berlusconi ha risolto solo alcuni dei suoi problemi. I grandi imbroglioni possono essere smascherati se non si bada alle loro promesse, ma se si giudica il loro operato.
Perché Prodi e l’Unione, sulle tasse, soffrono?
Un difetto culturale. Ma il centrosinistra ha detto che vuole tagliare le tasse. Concentrando l’operazione sul lavoro anziché su tutta la platea dei contribuenti. Questa seconda strada, praticata dal centrodestra, è fallita: i tagli sono stati limitati e ininfluenti sull’economia.
Salute, sanità, precariato: non crede che l’Unione ne ha parlato poco, facendosi imporre l’agenda da Berlusconi?
Di recente un linguista americano, George Lakoff, ha pubblicato un libretto in cui attribuisce gran parte della debolezza della sinistra americana all’incapacità di comunicare correttamente. Ma resta il fatto che gli annunci di Berlusconi non hanno avuto seguito concreto. Come si fa a fidarsi?
Come impedire che l’Unione, in caso di vittoria, si disunisca? E non faccia le riforme?
La ristrutturazione del centrosinistra con la lista unitaria dell’Ulivo, che può evolvere verso il partito democratico, risponde con chiarezza a questa esigenza. Il Paese ha bisogno di un centrosinistra ampio, con un leader autorevole e legittimato, ma anche con la forza politica di scompaginare le resistenze conservatrici, investire sui giovani, premiare il merito, aprire i mercati chiusi, rimettere in moto la mobilità sociale.
Illy auspica la nascita del partito democratico. Ma dice che pochi lo vogliono. Che gli risponde?
Che ha ragione. Ma che proprio per questo dovrebbe darci una mano: Illy può contribuire a ridefinire il carattere del centrosinistra e di un bipolarismo insidiato dalla debolezza dei soggetti politici.
Perché votare Ulivo alla Camera e Ds al Senato?
Per far ripartire il Paese. Berlusconi aveva promesso di rivoltare l’Italia come un calzino. Ma la misura del suo fallimento si legge nei dati di un’economia stagnante e di una società statica. Siamo il Paese che fa meno figli tra quelli con cui amiamo confrontarci. E siamo il Paese nel quale è più probabile che i figli dei professionisti saranno professionisti e i figli degli operai saranno operai. Per di più precari.
Se la Cdl vince in Friuli Venezia Giulia, di chi è la responsabilità? Del governo Illy, almeno in parte?
Non si vota per la Regione. Ma per far ripartire l’Italia. E a testimoniarlo ci sarà un’affluenza al voto di gran lunga superiore a quella delle amministrative.

 

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