GIORNALI2013

Il Piccolo, 22 giugno 2013 – Più impegno sul tribunale

Il senatore Maran: «Per assorbire Palmanova ci vuole un’ampia mobilitazione»

Caro Stefano Cosolo, presidente dell’associazione Essere Cittadini Gorizia, come saprà, in commissione Giustizia del Senato è in corso un braccio di ferro del Parlamento con il Governo sulla nuova geografia giudiziaria, la cui entrata in vigore dovrebbe slittare di un anno, secondo quanto richiesto dal ddl all’esame della commissione (che ora potrebbe trasformarsi in una semplice mozione). Secondo il Ministro Cancellieri «se lavoriamo seriamente possiamo fare anche qualche cosa che consenta di pareggiare gli errori commessi, che sicuramente saranno stati commessi, nessuno è perfetto», perché «rinunciare a questa riforma non ce lo possiamo permettere». Scelta Civica condivide l’approccio del Ministro. A dispetto della vivacità delle proteste che si sono sollevate, resto dell’opinione che la revisione della geografia giudiziaria sia un intervento necessario. Dai dati risulta che la produttività dei giudici è più bassa di quella potenziale in conseguenza delle dimensioni troppo ridotte dei tribunali che impediscono la specializzazione nell’attivitàdei magistrati. Nell’intervento che ho svolto in aula giovedì scorso, nel corso del dibattito sulla richiesta d’urgenza in ordine al disegno di legge costituzionale sull’istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali, ho richiamato la maggioranza di governo alla necessità di preservare i progressi conseguiti in relazione al ridisegno della geografia giudiziaria (e semmai, correggere gli errori commessi). Molto opportunamente, l’amministrazione giudiziaria ha perseguito l’intento di garantire che ciascun tribunale potesse acquisire una dimensione media quanto più vicina possibile al modello ideale di ufficio giudiziario individuato attraverso il ricorso a standard oggettivi, in grado di assicurare anche l’indispensabile specializzazione dei magistrati. Com’è noto, nel distretto di Corte di appello di Trieste il Governo ha soppresso solo il tribunale di Tolmezzo, che viene assorbito dal Tribunale di Udine; gli altri tribunali del distretto hanno sede nel capoluogo di provincia e dunque non potevano essere soppressi. Ma, com’è altrettanto noto, il Governo (sulla scorta delle pressioni, delle insistenze e delle sollecitazioni dei territori interessati) ha però corretto l’ipotesi originale dello schema di decreto che, allo scopo di razionalizzare la distribuzione degli uffici in questo distretto per riequilibrare i carichi (a fronte di tribunali particolarmente piccoli come Gorizia e Trieste), stabiliva che il tribunale di Udine cedesse al tribunale di Gorizia i comuni della sezione distaccata di Palmanova, in modo tale che il bacino di utenza di Udine scendesse di 36.150 unità, mentre quello di Gorizia salisse a 255.451 residenti. Ora, messe così le cose, rimane tuttora immutata la necessità di razionalizzare la distribuzione degli uffici in questo distretto proprio al fine di riequilibrare i carichi. Continuo a pensare che l’ipotesi originale dello schema di decreto fosse quella più idonea a garantire un riequilibrio e, pertanto, ho inviato una lettera al Ministro della Giustizia invitandola a riconsiderare la possibilità di associare al Tribunale di Gorizia i comuni della sede distaccata di Palmanova. In subordine, considerato che nella provincia di Gorizia e nel mandamento di Cervignano vige il sistema tavolare e l’esistenza di una precisa competenza dell’autorità giudiziaria, prevista dalla legge tavolare e ovviamente esistente nei soli territori dove vige la legge tavolare, rende addirittura ipotizzabile la previsione di un giudice specializzato e comunque opportuno assicurare la specializzazione dei magistrati, ho anche pregato il ministro di valutare l’opportunità di adottare un provvedimento normativo correttivo del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 che preveda l’accorpamento al circondario del tribunale di Gorizia del mandamento di Cervignano. Ho inoltre predisposto una risoluzione per la Commissione Giustizia del Senato che impegni il governo a procedere nel senso indicato. Va da sé che molto dipende dall’orientamento dei due maggiori azionisti del governo, Pdl e Pd, tanto nella dimensione nazionale che in quella regionale: non è un mistero per nessuno che i comuni del circondario di Palmanova e della Bassa Friulana sono guidati prevalentemente dal centrosinistra. Conterà, tuttavia, anche la capacità del territorio isontino (e dei suoi rappresentanti) di lasciarsi alle spalle recriminazioni per costruire consenso, intese e alleanze. Specie se si considera che, visto come stanno le cose, bisognerà conquistare l’adesione (di almeno di una parte) dei comuni interessati ed il sostegno attivo della Regione. Il che significa infondere fiducia a un mucchio di persone che hanno nascoste e assurde ragioni per tirarsi indietro; conciliare sciocche gelosie e smantellare, a forza di ragionamenti, insensate diffidenze di ogni genere. E per farlo, c’è bisogno del contributo decisivo della politica, ma è essenziale la risposta della società e delle forze produttive. sen. Alessandro Maran Scelta Civica

 

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