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Un brindisi per il nuovo anno – Il Riformista 31 dicembre 2020

Se c’è una cosa sulla quale possiamo concordare tutti, in tutto il mondo, è che abbiamo disperatamente bisogno di un nuovo anno.

Il 2020 è stato l’anno del Covid-19, del processo di impeachment del presidente americano uscente Donald Trump, dell’uccisione di George Floyd da parte della polizia, di un livello di disoccupazione in America mai così alto dal dopoguerra e di un’elezione presidenziale mai così aspra. E’ stato anche l’anno dell’Hamilton Moment dell’Europa e l’anno nel quale alla fine il Regno Unito è uscito dall’Unione europea; l’anno in cui Pechino ha consumato la sua vendetta sul movimento pro-democrazia di Hong Kong e della «Wolf Warrior diplomacy» cinese; l’anno dell’agonia senza fine del Venezuela, della «Rivoluzione delle Ciabatte» in Bielorussia e della protesta dei giovani nigeriani, degli scontri armati tra Cina e India e dei peggiori incendi mai registrati finora che hanno sconvolto la California e il Brasile. E’ stato, ovviamente, in Italia, un altro lungo anno «del nostro scontento».

Ovviamente, non c’è nessuna garanzia che il 2021 sarà un anno migliore. Ma la nuova leadership americana e l’avvio delle campagne di vaccinazione contro il coronavirus offrono un motivo per sperare.

Da tutto il mondo, in molti hanno scritto alla CNN augurandosi un completo ripensamento delle politiche del governo americano dopo quattro anni di Trump e che i leader mondiali cooperino tra loro per fermare la pandemia e le sue conseguenze economiche e contenere il cambiamento climatico. C’è chi invece spera solamente che i figli possano respirare aria pulita o che (anche a New York) il «ristoro» gli venga depositato sul conto rapidamente perché rischia di perdere la casa. C’è anche chi la mette semplice semplice, esprimendo un desiderio che possiamo fare nostro in vista della mezzanotte: che il 2021 non sia per niente come il 2020.

Cin cin e tanti auguri. Ci vediamo l’anno prossimo!

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