Biden è il protagonista di Hope Never Dies, un divertente giallo firmato da Andrew Shaffer. E Obama gli fa da spalla
Quando Barack Obama lasciò la Casa Bianca, uscirono parecchi libri sulla sua Amministrazione: le memorie del suo fotografo ufficiale, dello stenografo, dello speechwriter, dei suoi consiglieri di politica estera; per non parlare dell’attesissimo memoir dello stesso Obama, ora nelle librerie di tutto il mondo. Ma c’è solo un libro che contiene una scena in cui Obama irrompe nel ritrovo di una gang di motociclisti nel Delaware, armato di un fucile a canne mozze, per salvare Joe Biden da una banda di biker inferociti e armati fino ai denti. “Sembra che il mio amico lo conosciate tutti”, dice ai suoi avversari Biden con soddisfazione. “E’ il tipo che ha ucciso Bin Laden”, replica uno dei biker sbalordito. Nel divertente giallo di Andrew Shaffer, Hope Never Dies, Obama e Biden sono infatti due segugi dilettanti che investigano su un omicidio. Ma il protagonista del libro è proprio Joe Biden, che ha appena terminato il mandato alla Casa Bianca (ed è un po’ smarrito), quando un amico di vecchia data, un macchinista ferroviario che ha conosciuto nella sua vita da pendolare, muore in un incidente sospetto lasciando una moglie in difficoltà e una scia di indizi.
Per svelare il mistero, “Amtrak Joe” rifà squadra con l’unico uomo di cui si fidi ciecamente: il 44º presidente degli Stati Uniti. Insieme scandaglieranno gli angoli più oscuri del Delaware, spostandosi dai motel da quattro soldi ai bar per motociclisti, per smascherare le forze sinistre che alimentano l’invasione di oppiacei negli Stati Uniti. Nel libro di Shaffer, l’attuale presidente eletto degli Stati Uniti ci guida in un viaggio mirabolante attraverso il Delaware. Biden è un po’ invecchiato e fuori forma (e gli manca il suo migliore amico Barack), ma è disposto comunque ad affrontare situazioni difficili e pericolose per scoprire la verità che si cela dietro le misteriose circostanze della morte del vecchio conduttore dell’Amtrak. In parte noir, in parte buddy movie (che narra la storia di un’amicizia), in parte commedia, il libro si può leggere, tuttavia, come un’ironica lettera d’amore indirizzata a Biden e a Obama. Pubblicato nel 2018, fu infatti una lettura catartica per chiunque fosse in ansia per la piega che avevano preso le cose. E l’idea che Barack Obama e Joe Biden tornassero insieme per risolvere un mistero fu per molti irresistibile (e gli sforzi della coppia di svolgere le indagini sulla morte di Finn tenendosi alla larga dalle loro mogli sono davvero divertenti).
In una delle scene, Joe e Barack tentano di entrare in una stanza d’hotel dove sospettano che potrebbe nascondersi un malvivente: “Nessuno di noi aveva un’arma. Era un problema secondario. Se qualcuno – la donna – avesse fatto irruzione nella stanza, voleva dire che era una criminale. E i criminali girano armati. Vorrei aver preso la mia pistola… ma ripensandoci, forse è meglio che non l’abbia presa. Se avessimo dovuto affrontare veramente dei guai, sarei riuscito a tirarla fuori dai pantaloncini senza sparare ai miei gioielli di famiglia? Se fosse successo, Barack avrebbe avuto davvero una giornata campale. Cominciai a girare il pomello della porta, ma Barack tese la mano per fermarmi. Mise una delle sue enormi orecchie sulla porta. I vignettisti adoravano sfottere le orecchie di elefante di Barack. Se solo potessero vederlo ora, usarle per lo scopo a cui Dio le ha destinate”.
Non è difficile immaginare Joe Biden mentre (con la sua voce sardonica e con un lieve benevolo sorriso) racconta la storia; e sembra che Shaffer abbia proprio la sua voce. In America il libro ha fatto struggere parecchia gente al ricordo di quel che, travolto dal turbine arancione, era andato perduto per sempre; ed è la piacevole prosecuzione di tutti quei meme, in circolazione sui social network, dedicati all’amicizia tra Joe e Barack. Senza contare che, sebbene non si giudichi un libro dalla copertina, la sua è una delle copertine più belle degli ultimi tempi. L’anno scorso Andrew Shaffer ha scritto anche un sequel: Hope Rides Again. E ora che Joe Biden è tornato e ha vinto, ora che i grandi elettori lo hanno incoronato 46º presidente degli Stati Uniti e che, come lui stesso ha ribadito subito dopo, “è venuto il momento di voltare pagina, di unire e di curare la nazione”, la speranza è davvero ricomparsa sulla scena.