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Ringrazio tutti voi di essere qui e ringrazio soprattutto Tulio Hernández e gli amici venezuelani che hanno reso possibile l’incontro di oggi, a cominciare da Carmen Leonor Ferro e Fabio Porta.
Lo scopo dell’incontro è quello di accendere i riflettori sul Venezuela e la sua “guerra silenziosa”. Così la descrive, infatti, nel suo numero più recente dedicato al paese dell’America latina, la rivista mensile “Formiche”, fondata da Paolo Messa, che è qui con noi.
E lo facciamo con lo scrittore, editorialista e sociologo venezuelano Tulio Hernández. Uno dei più eminenti intellettuali venezuelani costretto all’esilio dal suo Paese per aver manifestato dissenso nei confronti del regime Maduro – in una intervista a Juan Cruz de El Pais ha raccontato “su historia de viajero a su pesar” – e autore del libro dal titolo emblematico: “Una nación a la deriva”.