In questi giorni si è fatto un gran parlare delle rivelazioni di Harry e Meghan nell’intervista ad Oprah Winfrey, in cui i duchi di Sussex spiegano perché hanno voltato le spalle alla famiglia reale. Quando la moglie di origine afroamericana del principe Harry era incinta del primo figlio «a Palazzo c’era chi si chiedeva con preoccupazione quanto sarebbe stata scura la pelle del nascituro, il piccolo Archie». Tuttavia, negli Stati Uniti, in questi giorni, come ci hanno ricordato Stephen Collinson e Caitlin Hu della CNN, la storia più significativa a proposito di problemi razziali non riguarda la denuncia di Megan Markle. L’episodio più importante sarà il processo a Minneapolis di Derek Chauvin per l’omicidio di George Floyd la cui morte ha suscitato indignazione in tutto il mondo e scatenato la resa dei conti razziale in America.
Martedì scorso, il Newlines Institute for Strategy and Policy, un think tank nonpartisan che ha sede a Washington, ha pubblicato uno sconvolgente rapporto indipendente (realizzato in collaborazione con il Raoul Wallenberg Center for Human Rights) che accusa la Cina di aver messo in atto un genocidio generalizzato nello Xinjiang.
La repressione contro i dimostranti che in Myanmar da settimane protestano contro il golpe militare diventa sempre più violenta, il Venezuela è ormai un paese alla deriva (suggerisco di dare un’occhiata al webinar «sul laboratorio del populismo sudamericano» organizzato ieri sera dalla Fondazione PER: 👉 https://www.radioradicale.it/scheda/631039) e anche in Bielorussia l’opposizione non se la passa bene.
La scorsa settimana, Freedom House (un think tank che ha sede negli Stati Uniti, fondato nel 1941 e presieduto dall’ex First Lady statunitense Eleanor Roosevelt) ha pubblicato il suo rapporto annuale sullo stato della libertà e della democrazia nel mondo. Secondo la più antica organizzazione americana dedicata al sostegno e alla difesa della democrazia, della libertà politica e dei diritti umani in tutto il mondo, «la democrazia è sotto assedio». Durante il 2020, mentre le principali democrazie si concentravano sui loro problemi interni, i tiranni e i regimi autoritari sono diventati, infatti, più spavaldi, contribuendo al quindicesimo anno consecutivo di declino della libertà globale.
«Crediamo ci siano modi più efficaci per assicurarci che non succeda di nuovo ed essere inoltre in grado di lasciare spazio alla collaborazione con i sauditi sui settori dove esiste un comune accordo; qualora siano in gioco gli interessi nazionali degli Stati Uniti. Questa si chiama diplomazia». Così ha risposto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki a Dana Bash della CNN che le ha chiesto perché l’amministrazione americana non punisce il principe ereditario Mohammed bin Salman (MBS) colpevole, secondo l’intelligence americana, dell’omicidio e dello smembramento del columnist del Washington Post Jamal Khashoggi.
How to get away with murder: Biden, l’Iran, l’Arabia Saudita (e Renzi) – Il Riformista, 1 marzo 2021
Dopo una serie di attacchi in Iraq, rivendicati da un gruppo poco conosciuto che si ritiene sia agli ordini di Tehran (l’Iran ha tuttavia negato ogni ruolo nell’attacco di Ebril che è costato la vita ad un contractor americano e in cui sono rimasti feriti militari statunitensi e della coalizione), il presidente Joe Biden, messo alle strette, ha risposto a tono e giovedì scorso gli Stati Uniti hanno bombardato postazioni di milizie sciite filo-iraniane nella zona orientale della Siria, al confine con l’Iraq. Il presidente del Council on Foreign Relations, Richard Haass, ha scritto su Twitter che la rappresaglia americana indica che Biden «non si tirerà indietro dall’uso della forza militare ove giustificato» e che non cercherà di schivare lo scontro in nome del desiderio di raggiungere un accordo sul nucleare con l’Iran.
In Cile ci si vaccina anche in chiesa. E come racconta Les Echos, il principale giornale economico finanziario francese, negli Stati Uniti sono scesi in campo i colossi della grande distribuzione. Walmart, Costco e Publio partecipano al programma vaccinale e Véronique Le Billon riferisce che le vaccinazioni negli Stati Uniti si fanno anche nei supermercati. Di più, si fanno nelle farmacie dei supermercati (Vi ricordate di disegno di legge sulla “concorrenza”? La battaglia per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, quelli che devono essere prescritti dal medico e sono completamente a carico dei cittadini? Lo scontro tra i ministeri? La raccolta delle firme per aprire un mercato che i farmacisti tengono in pugno? La reazione delle lobby? Ecco).
La settimana scorsa, la nuova amministrazione americana, che sembrava finora prendersela comoda, ha fatto sapere che è pronta a tornare al tavolo negoziale con l’Iran. Come ha riferito la CNN, il Dipartimento di Stato ha detto che gli Stati Uniti sono disponibili a ritrovarsi con il gruppo di potenze mondiali che ha elaborato l’accordo sul nucleare iraniano del 2015 per riparlare dell’argomento.
Alternativi alle derive populiste, lontani dalla tendenza assistenzialista, la galassia dei soggetti autenticamente europeisti, liberali, popolari deve ritrovarsi in un progetto unico per sostenere la transizione dell’Italia. Le idee sono chiare, i leader emergeranno da soli, scrivono nella lettera aperta i primi firmatari
Dal 2014, il collasso politico ed economico del Venezuela ha provocato l’esodo di 4 milioni e mezzo di persone; e più di 1.700.000 dei migranti (stando ai dati del novembre scorso) vivono nella vicina Colombia.