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Maran striglia il centrosinistra. “Una grande occasione persa” – Il Piccolo, 25 luglio 2022

Si era messo a disposizione. Alessandro Maran era pronto a candidarsi sindaco, a patto di allargare il “recinto” e tentare così di vincere la sfida con Rodolfo Ziberna. Poi come si ricorderà le cose si misero in tutt’altro modo. Maran, di fronte ai temporeggiamenti del Partito democratico, ritirò la sua disponibilità e il centrosinistra trovò la quadratura del cerchio sull’ex senatrice Laura Fasiolo la quale, nonostante un risultato importante, non è riuscita a sbarrare la strada al centrodestra.

Oggi, dunque, diventa interessante ascoltare il Maran-pensiero, alla luce di come sono andate le cose. “Cosa vuole che le dica? Non poteva andare diversamente”, esordisce l’ex parlamentare che non le manda a dire e offre una lettura lucida (la sua personale) sull’esito delle ultime elezioni comunali. “La follia, pare dicesse addirittura Einstein, sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi. Come sempre – chiarisce – il centrosinistra si è presentato in ordine sparso, mentre il centrodestra si è presentato compatto. Come sempre le forze di centrosinistra hanno enfatizzato, con veti e pregiudiziali, la distanza che separa le une dalle altre. Quelle di centrodestra, invece, nonostante le divisioni profonde, hanno fatto fronte comune”.

Continua Maran: “Come sempre non si è fatto uno sforzo serio per superare le divisioni. Il centro e la sinistra sono scesi in campo distinti e distanti, al punto che la formazione centrista di Pierpaolo Martina ha scelto di non sostenere Laura Fasiolo nel ballottaggio. In altre parole, il centrosinistra non è riuscito coagulare quella ampia coalizione necessaria per battere il centrodestra. Come doveva andare? Come sempre. Ha rivinto il centrodestra e si è persa un’occasione”.

“Il punto politico – aggiunge Alessandro Maran – è tutto qua: di fronte alla cattiva prova della Giunta Ziberna, il centrosinistra non ha saputo proporsi come alternativa credibile. E la cosa più deprimente è che, ancora una volta, molte delle liste e delle “listine” della sinistra e del centro hanno scelto di mettere le proprie specifiche identità davanti a tutto, rinunciando a proporre e sollecitare, al di là dei vecchi steccati politici e ideologici, quello sforzo collettivo necessario per invertire la tendenza al declino e rilanciare la città”.

La chiave di lettura di Maran è severa e realistica, quasi da sembrare brutale. “La posta in palio alle elezioni è il governo della città e piazzarsi al secondo posto non significa nulla – la sua conclusione -. Unito e con un candidato comune, come sarebbe stato logico e auspicabile, il centrosinistra avrebbe vinto. Lo dicono i numeri. È una ovvietà che tutti sanno ma fanno finta di non sapere. Eppure, prima o poi, bisognerà ripartire da qui”.

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