L’esodo da Scelta civica rafforza il premier
Tra i nuovi arrivi il ministro Giannini. Critiche dai bersaniani, esulta Bolzonello. Savino: fatto grottesco
UDINE L’addio di cinque senatori e due deputati, a cui si aggiunge il vice ministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, a Scelta civica, il partito creato da Monti, segna l’archiviazione di quell’esperienza e un Pd che allarga i propri confini nel momento in cui si è rotto il Patto del Nazareno, tant’è che anche ieri il premier Matteo Renzi ha ribadito l’autosufficienza dell’area di governo nell’approvare le riforme. Tra chi se ne è andato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per la quale «l’esperienza Monti è finita. Per chi resta, però, si tratta solo di una scelta dettata dall’opportunismo e dal desiderio di assicurarsi una poltrona». Domani si terrà il primo congresso di Sc: due le mozioni che si confronteranno: quella firmata dal sottosegretario Enrico Zanetti e quella del collega agli Esteri Benedetto Della Vedova. Gli otto (Susta, Giannini, Maran, Lanzillotta, Ichino, Borletti Buitoni, Tinagli, Calenda) che hanno risposto all’appello del premier decidendo di traslocare nei gruppi dem si dicono convinti del fatto che non solo sia venuta meno «la ragion d’essere originaria di Scelta Civica» ma sono anche certi che lavorando all’interno del Pd sia possibile, diversamente dal passato, «voltare pagina rispetto ai partiti, alle ideologie e alla storia politica del secolo scorso». Un passaggio, quest’ultimo, a cui tengono soprattutto quanti solo qualche anno fa lasciarono il Pd per inaugurare una nuova esperienza e che oggi compiono il percorso inverso. Se Pier Luigi Bersani sottolinea che «un conto sono le scelte di tipo opportunistico, sempre disdicevoli; un conto è quando c’è un passaggio politico», Davide Zoggia, della sua corrente, è più critico e via twitter cinguetta: “Non mi convince questa migrazione, troppe differenze di linea politica”. Esulta, invece, il vice presidente della Regione, Sergio Bolzonello: «Quello di Maran è un gradito ritorno, avremo modo di confrontarci sui temi della Specialità». E la vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani, trova nell’arrivo degli esponenti di Scelta civica conferma della sua profezia: con la fine del Patto del Nazareno, il Pd si rafforzerà in Parlamento. Critica, invece, la deputata Fi Sandra Savino: «E’ uno dei più grotteschi episodi di salto sul carro del momentaneo vincitore che la storia parlamentare ricordi».