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Basta smettere di pubblicarle, no?

Contro la gogna la soluzione c’è (e molto semplice): smettere di pubblicare intercettazioni. Ecco perché Il Foglio nei giorni scorsi ha proposto agli altri giornali di combattere il circo mediatico smettendola di pubblicare intercettazioni, almeno fino al dibattimento, smettendola così di trasformare i giornali nella buca delle lettere delle procure.

Ilaria Capua (la virologa che è stata messa alla gogna, accusata ingiustamente di essere un’untrice, sbattuta in prima pagina come un mostro che specula sui virus e la salute delle persone, la cui reputazione di scienziata è stata infangata, la cui vita privata rovinata e il cui ruolo politico con Scelta civica azzoppato, e che ha raccontato la sua storia di ricercatrice e la sua vicenda giudiziaria nel libro “Io, trafficante di virus”), ha aderito all’appello del Foglio con una lettera (Il machete della gogna) che merita di essere letta.

Per restare sul tema, rinvio all’articolo che ho scritto il 15 aprile dell’anno scorso sullo stesso giornale:«Non si può spacciare lo sputtanamento per libertà di stampa».

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