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L’Italia e la nuova Via della Seta

Merita di essere letto il discorso che il presidente cinese Xi Jinping ha pronunciato ieri alla cerimonia di apertura del Belt and Road Forum for International Cooperation. Il presidente cinese ha usato il Forum sulla cooperazione internazionale Belt and Road (14-15 giugno) per spiegare come l’espansione dell’iniziativa – un progetto economico che punta ad integrare l’Asia e l’Europa costruendo sei corridoi di trasporto via terra e via mare, attraverso i quali circoleranno merci, tecnologia e cultura – cambierà la Cina ed il mondo (President Xi Jinping delivers a keynote speech at the opening ceremony-Belt and Road Portal).

Xi ha detto che la Belt and Road Initiative (BRI) – una vota denominata “One Belt, One Road” (OBOR) – è un progetto multilaterale che si propone di portare “peace, harmony and happiness” in tutta l’Eurasia “collegando strategicamente” nazioni diverse come la Russia, la Mongolia, la Turchia ed il Vietnam attraverso progetti di sviluppo già operativi. E, ha aggiunto Jinping, sarà un successo perché gli investimenti necessari sono già in atto.

L’Italia è uno dei terminali strategici della proiezione cinese nel Mediterraneo. E per il nostro paese, come spiega Alessandra Spalletta nel suo articolo, è ovviamente un’occasione straordinaria per essere partecipe e protagonista di un grande progetto infrastrutturale in una delle aree strategiche del pianeta (Porti e ferrovie. La sfida italiana sulla nuova via della Seta – Agi).

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