Non si candiderà. Che non correrà per sindaco è arcinoto ma Alessandro Maran non farà parte nemmeno della “squadra Fasiolo”. Perché due erano le condizioni per mettersi in gioco: acquisire la consapevolezza della gravità della crisi che attanaglia Gorizia e, proprio per questo, unire le forze “oltre i vecchi schieramenti” per reagire al declino. E nulla di tutto ciò sta avvenendo, soprattutto nella metà campo di centrosinistra.
Ma un appello, Maran, lo vuole lanciare: bisogna approfittare della campagna elettorale per “alzare lo sguardo da terra”. L’occasione viene dall’acquisto di Pipistrel da parte degli americani di Textron. Peraltro Maran è appassionato di volo. “Le occasioni, quando si presentano, vanno colte. E soprattutto bisogna sapersele creare. Secondo la stampa americana, si tratta della “più grande notizia del settore degli ultimi anni”. Perché? Perché Pipistrel, leader mondiale nel settore degli aerei elettrici, diventerà la base per una nuova attività della multinazionale americana (che possiede Textron Aviation, sotto la cui egida ci sono tre dei marchi che hanno fatto la storia dell’aviazione: Cessna Aircraft, Beechcraft e Bell Helicopter), dedicata allo sviluppo di velivoli a propulsione elettrica e ibrida, che avrà il suo baricentro proprio a Gorizia dove sono previsti ingenti investimenti”.
Rammenta Maran: “Tra i velivoli prodotti dall’azienda di Ivo Boscarol, quello di gran lunga più innovativo è infatti Velis Electro, un biposto, completamente elettrico, destinato principalmente all’addestramento dei piloti, che viene fornito con un sistema di ricarica integrato. Ad oggi nessun altro produttore di aeromobili al mondo ha un modello elettrico in produzione (neppure Boeing, o Airbus, o Embraer). La multinazionale americana ha deciso invece di scommettere sulla nuova tecnologia e, dalla sua, ha il vantaggio di possedere il capitale, la conoscenza e l’infrastruttura per applicare la tecnologia sviluppata da Pipistrel a una nuova linea di velivoli che, potendo appunto contare sulla solidità finanziaria di un colosso che conta 37000 dipendenti nel mondo, potranno così essere prodotti su larga scala. Per questo oltreoceano hanno scritto che l’acquisto di Pipistrel “cambierà tutto” e che, addirittura, “l’industria aeronautica che conoscevamo è finita”. Una volta tanto, ci sarebbe di che essere orgogliosi: abbiamo in casa un portento, una perla in grado di attrarre investimenti esteri di questa portata, Invece, in parecchi storcono il naso”.
Secondo Maran “anche Gorizia potrebbe trarre vantaggio dall’evidente salto di qualità. In altre parole, lo sbarco a Gorizia degli americani potrebbe garantire una specie di 2025 permanente in tutta l’area transfrontaliera. Potremmo dare vita ad una sorta di eAviation Valley, valorizzare l’aeroporto, costruire una filiera, percorsi di formazione, ecc. Certo, tutte cose su cui bisognerà lavorare ma, dicevamo, le occasioni bisogna sapersele creare. Ad Aidussina ci sono oggi 92 ingegneri (provenienti da tutto il mondo: Argentina, Canada, Finlandia, UK, Grecia, Belgio, Romania, Olanda, Serbia, Germania e, ovviamente, Italia e Slovenia. Hanno un’età media di 30 anni e molti di loro abitano a Gorizia con la famiglia) e diventeranno 200. Per capirci, nella Silicon Valley con 200 ingegneri si lanciano almeno 100 start up. Oltretutto, non è forse un esempio virtuoso di cooperazione transfrontaliera? Che cos’è la cooperazione a cavallo del confine? Solo retorica e celebrazioni in occasione delle feste comandate? Per rilanciare l’area confinaria, la valorizzazione della qualità ambientale e dei servizi rappresenta certamente un terreno privilegiato, ma le potenzialità del ramo manifatturiero restano un asse strategico. E il nostro futuro si gioca sul rafforzamento delle aziende e delle professionalità più dinamiche. Il futuro appartiene a chi sa immaginarlo. A patto, è proprio il caso di dire, di alzare lo sguardo da terra”.