GIORNALI2015

MessaggeroVeneto, 17 marzo 2015 – L’iniziativa di due senatori Fvg «Proibire produce solo danni»

Maran (Pd) e Battista (ex grillino) nel gruppo che avanzerà una proposta di legge
Il parlamentare gradese: va interrotto il legame tra droghe leggere e criminalità.
di Elena Del Giudice  In Colorado è già accaduto, in Germania ci stanno pensando, in Italia si fanno i conti su quanto costosa, e fallimentare, sia stata la politica proibizionista in tema di marïjuana. Ha ingolfato i tribunali e riempito le carceri ma il consumo, anzichè diminuire, è aumentato. Non solo. La contiguità tra mercati potenzialmente diversi, quello delle droghe cosiddette “leggere” e quello delle sostanze “pesanti”, finisce col favorire il passaggio dei consumatori. Dal primo al secondo, ovviamente. Il primo passo è dunque «discuterne» per poi arrivare a definire una proposta nel senso della liberalizzazione del consumo che possa raccogliere il consenso sufficiente a diventare legge. Nasce così l’intergruppo di una sessantina di parlamentari, che lavorerà ad una proposta di legge per regolamentare l’uso della marïjuana anche in Italia. Due i componenti del Fvg: Lorenzo Battista, ex pentastellato oggi aderente al gruppo Autonomie, e Alessandro Maran, già Scelta civica oggi nel Pd. «La proposta mi è arrivata via mail dal senatore Benedetto Della Vedova e ho accettato. Ora attendo che ci sia il primo incontro per capire come si procederà. In Parlamento – spiega Battista – ci sono già delle iniziative di legge, il nostro compito sarà spingere perchè queste vengano calendarizzate in commissione». Non una nuova proposta di legge, dunque? «Non lo so, credo si debba iniziare valutando quel che c’è per poi capire se sia il caso di sostenerle o presentare una proposta nuova. Dopodichè – prosegue il senatore triestino – bisognerà anche capire se ci sia la volontà comune per arrivare ad una conclusione. L’opposizione si è già fatta sentire sia da parte dell’Ndc che di Fi». «Il proibizionismo non ha prodotto alcun risultato, quindi non vedo perchè ingolfare la giustizia con queste cose. Inoltre – conclude Battista – sarebbe un modo per togliere finanziamenti alla criminalità organizzata». «La relazione dell’Antimafia – rileva il senatore Alessandro Maran – ci dice chiaramente che stiamo cercando di svuotare il mare con il cucchiaino. A me pare doveroso riflettere su questo, anche guardando a quel che accade in altri Paesi del mondo. Credo anche – prosegue il parlamentare del Pd – che vada interrotta la contiguità tra la marïjuana e il mercato delle droghe pesanti, evitando che le nostre forze di polizia continuino ad inseguire il nulla». La repressione e il contrasto al consumo di “fumo” impegna forze di polizia e sistema carcerario. «Se funzionasse, ma non funziona. Se il problema se lo pone la Germania o il Colorado, ritengo che possiamo farlo anche noi». Dal lavoro dell’intergruppo «puntiamo ad arrivare ad una ipotesi di progetto di legge. Intanto – anticipa Maran – inizieremo con una ricognizione, una sorta di libro bianco per capire come stanno le cose per poi elaborare una proposta». C’è chi dice, come Gasparri, che fa già muro. «Per me – risponde Maran – è necessario parlarne, affrontare le cose per come sono e vedere se la cosa possa valere la pena. Anch’io ho dei figli e desidero tenerli lontani dai mercati illegali».
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