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Easternisation: lo spostamento di potere e ricchezza verso l’Asia

Visto che la competizione a distanza tra Kim Jong-un e Donald Trump quest’anno sembra concentrarsi sulle dimensioni dei bottoni nucleari, segnalo un libro di Gideon Rachman, da dieci anni capo dei commentatori di politica estera del Financial Times, che ha messo in copertina il pulsante rosso che (simbolicamente) lancia le armi atomiche. Si intitola “Easternisation” (Orientalizzazione). Che io sappia il libro non è tradotto in italiano, ma merita un piccolo sforzo (“Easternisation, War and Peace in the Asian Century” by Gideon Rachman – Penguin Books).

Il tema centrale di questo eccellente libro di Gideon Rachman, è proprio il brutale spostamento del centro di gravità globale dall’ovest all’est del mondo. Il tema non è nuovo, ma il capo della sezione esteri ed editorialista del Financial Times illustra questa verità fondamentale con grande determinazione ed esplora le sue ramificazioni dall’Asia sudorientale e dalla Russia all’Europa e al Medio Oriente in maniera penetrante, fornendo informazioni preziose. Dalla crisi finanziaria, il declino dell’Occidente e l’ascesa della Cina procedono più rapidamente; e Rachman dimostra come il mondo è stato ridisegnato in modo profondissimo da questo trasferimento del potere.

Per più di 500 anni, sin dall’alba dell’età coloniale europea, il destino dei paesi e dei popoli in Asia, in Africa e nelle Americhe è stato modellato dagli sviluppi e dalle decisioni prese in Europa e, più tardi, negli Stati Uniti. Ma la dominazione secolare dell’Occidente sul mondo sta per finire. Alla radice di questo cambiamento c’è lo straordinario sviluppo economico dell’Asia negli ultimi cinquant’anni. Il potere politico occidentale si è fondato sul dominio tecnologico, militare ed economico, ma questi vantaggi si stanno rapidamente erodendo. Lo spostamento del potere e della ricchezza verso l’Asia è il processo che questo libro chiama “easternisation”.

Dal 2014, secondo il Fondo monetario internazionale la Cina è diventata l’economia più grande del mondo. Gli Stati Uniti hanno abbandonano il primo posto che hanno occupato dalla fine del XIX secolo e si piazzano al secondo posto. L’ascesa della Cina fa parte di un più ampio spostamento del potere economico verso l’Asia. I dati del Fondo monetario internazionale mostrano anche che tre delle più grandi economie del mondo stanno oggi in Asia, con il Giappone al terzo e l’India al quarto posto. Nel 2009 la Cina è diventata anche il più grande esportatore di merci del mondo, una posizione che gli Stati Uniti avevano mantenuto dalla seconda guerra mondiale. La ricchezza crescente dell’est ora si traduce in potere politico e militare. Infatti, in Asia è in atto una corsa agli armamenti. L’India, con l’Arabia Saudita, è diventata il più grande importatore del mondo di armi; ed è probabile che, a partire dal 2020, la Cina abbia una marina da guerra più grande di quella degli Stati Uniti. La perdita lenta e graduale del dominio strategico ed economico americano è lo sfondo dell’elezione di Donald Trump, che con lo slogan “Make America Great Again”, implicitamente promette di rovesciare il processo di “orientalizzazione” e di ripristinare le posizioni dell’America, sia in termini di standard di vita che di potere globale. Buona parte del libro ha, infatti, a che fare con il lento ma continuo accrescersi della rivalità geopolitica tra America e Cina.

Insomma, secondo Gideon Rachman, gli sforzi occidentali nel Medio Oriente, le crisi che attirano l’attenzione mediatica e consumano le energie dei leader mondiali, saranno viste nel corso della storia come qualcosa di marginale, una specie di trama secondaria che alla fine sarà completamente oscurata dall’ascesa dell’Asia, con le sue fabbriche e il suo spirito competitivo. Nell’intento di catturare questo impressionante riorientamento del potere globale (che è in atto) Rachman, ci porta incessantemente attraverso il mondo e da una capitale asiatica all’altra. Lungo il cammino, introduce ai lettori i leader, gli studiosi e gli innovatori più importanti in questo dramma globale, intessendo le loro storie in un racconto vivido e preparato con cura.

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