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Gli ammiratori di Trump 

In tutto il mondo i leader nazionalisti, populisti e dell’estrema destra hanno reagito con gioia all’elezione in America di Donald Trump. Lo ha documentato subito il Guardian (Rightwing populists first to congratulate Trump on historic upset | US news | The Guardian).

Ma cos’è che li unisce? Secondo Fareed Zakaria, quel che accomuna molti degli ammiratori internazionali di Donald Trump è l’idea che l’ordine globale esistente sia marcio e debba essere demolito. Cosa, peraltro, sulla quale parecchi dei suoi sostenitori americani sarebbero d’accordo (Fareed’s Take: Trump’s international admirers – CNN Video – CNN.com).

Tutti i partiti europei che festeggiano la vittoria di Trump chiedono la “rottamazione” dell’Unione europea e, più in generale, di una comunità occidentale molto unita e incentrata su valori e interessi condivisi. Sono quasi tutti sorprendentemente filo-russi perché vedono nella Russia di Vladimir Putin un paese che cerca attivamente di indebolire il sistema internazionale attuale. Molti di questi gruppi contano sul sostegno aperto (e in diversi casi anche su quello nascosto) da parte della Russia e beneficiano della guerra informatica del Cremlino.

Ma che cos’è questo “globalismo” al quale questa gente si oppone così tanto? Dopo il 1945, dopo la Grande depressione e due guerre mondiali, le nazioni occidentali hanno stabilito un sistema internazionale caratterizzato da regole che rispettano la sovranità nazionale, consentono il fiorire del commercio globale, e incoraggiano il rispetto dei diritti umani e delle libertà. Questo ordine si é tradotto nel più lungo periodo di pace tra le principali potenze del mondo, ed è stato caratterizzato da una diffusa crescita economica che ha creato ampie classi medie in Occidente, ha permesso il rilancio dell’Europa e una crescita nei paesi poveri che ha fatto uscire centinaia di milioni di persone dalla povertà e ha diffuso la libertà in tutto il mondo.

Il ruolo degli Stati Uniti in tutto questo è stato centrale. Gli USA hanno fissato l’agenda e fornito la sicurezza, che non ha significato soltanto dissuadere l’Unione sovietica e le altre potenze aggressive. Radek Sikorsky, l’ex ministro degli esteri della Polonia, ha infatti ricordato: “l’influenza dell’America ed il suo impegno sono stati la nostra coperta di Linus. Hanno consentito che le rivalità nazionali dell’Europa restassero inattive. Se togli queste garanzie, l’Europa potrebbe diventare molto instabile”. Senza contare che l’Unione europea è il mercato più grande del mondo e il più grande partner commerciale degli Stati Uniti.

Ovviamente, anche per gli Stati Uniti, il globalismo a prodotto enormi vantaggi. Con il 5% della popolazione mondiale, gli Stati Uniti dominano economia globale, nella tecnologia, nell’istruzione, nella finanza e nell’energia pulita. In America, un posto di lavoro ogni cinque è il risultato del commercio, e la proporzione sta crescendo molto rapidamente. Inoltre, gli Stati Uniti mantengono la moneta di riserva del mondo, che dà loro un enorme vantaggio economico.

I benefici della crescita e della globalizzazione non sono stati distribuiti equamente, ed il ritmo del cambiamento genera ansia dovunque. Ma queste sono ragioni per investire di più nella gente, aggiornare le loro competenze, migliorare le loro capacità e integrare meglio le comunità. Non sono ragioni per distruggere il sistema internazionale più pacifico e produttivo mai immaginato nella storia dell’umanità. Teniamolo a mente.

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