Monthly Archives: Gen 2018

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È vero che l’Italia é uno dei paesi più corrotti al mondo?

Che l’Italia sia uno dei Paesi più corrotti al mondo viene ormai dato per certo, non può essere messo in discussione. Ma, ovviamente, le cose non stanno così, come rivela il recentissimo Rapporto Eurobarometro sulla corruzione. E come ha constatato Piergiorgio Corbetta in un recente articolo sul Mulino («Siamo un Paese corrotto?»), c’è uno scarto assai significativo tra corruzione percepita e corruzione reale: gli italiani si autorappresentano come corrotti pur essendo invece nella media europea quanto ad esperienza diretta di fenomeni corruttivi (La rivista il Mulino: Siamo un Paese corrotto? ).

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Per l’umanità è stato l’anno migliore di sempre

È difficile da credersi in un paese come il nostro in cui c’è una vera e propria “industria dell’allarmismo” che campa sull’idea che il paese sia allo sfascio, che si stava meglio quando si stava peggio, che tutto va male e che bisogna cambiare tutto (insomma, l’armamentario di tutti i populismi), ma il 2017 è stato davvero, di nuovo, se si considera il benessere complessivo dell’umanità, il migliore anno della storia. Le persone non sono mai vissute così a lungo, così bene e così liberamente. E Charles Kenny, autore di “Getting Better”, un libro che fornisce compendio sintetico del benessere globale, si augura che nel 2018 si riesca a sconfiggere definitivamente la polio e la Guinea Worm Disease (Dracunculiasi); a superare la carestia nel South Sudan; a proseguire nei progressi nella lotta alla malaria e all’HIV. C’è da augurarselo. Così Nicholas Kristof concludeva questo vecchio articolo: “Remember:The most important thing happening is not a Trump tweet. What’s infinitely more important is that today some 18,000 children who in the past would have died of simple diseases will survive, about 300,000 people will gain electricity and a cool 250,000 will graduate from extreme poverty” (Why 2017 May Be the Best Year Ever – The New York Time).

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Felice anno nuovo!

“Ho fiducia nella partecipazione dei giovani nati nel 1999 che voteranno per la prima volta”, ha detto ieri sera il presidente Mattarella nel suo messaggio di fine anno. “Questo mi induce  – ha proseguito il presidente della Repubblica – a condividere con voi una riflessione. Nell’anno che si apre ricorderemo il centenario della vittoria nella Grande guerra e la fine delle immani sofferenze provocate da quel conflitto. In questi mesi di un secolo fa i diciottenni di allora – i ragazzi del ’99 – vennero mandati in guerra, nelle trincee. Molti vi morirono. Oggi i nostri diciottenni vanno al voto, protagonisti della vita democratica. Propongo questa riflessione perché, talvolta, corriamo il rischio di dimenticare che, a differenza delle generazioni che ci hanno preceduto, viviamo nel più lungo periodo di pace del nostro Paese e dell’Europa.Non avviene lo stesso in tanti luoghi del mondo”. Felice anno nuovo!

Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Quirinale

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