Ora che con la vittoria del No (dopo un quarto di secolo dedicato al tentativo di dar vita a un sistema di democrazia dell’alternanza), rischiamo di tornare a un sistema politico consociativo fondato su di un sistema elettorale proporzionale, non sarebbe male dare un’occhiata a quel che succede in Olanda.
Ci sono stato qualche giorno fa, al China-Europe Seminar on Human Rights che si è svolto alla Vrije Universiteit di Amsterdam. Il paese dei tulipani, il 15 marzo scorso, ha eletto, con il proporzionale, un parlamento inevitabilmente frammentato fra numerosi partiti, che sono ora obbligati a riunirsi in eterogenee e fragili coalizioni per formare un governo.