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“La Costituzione va difesa innovandola” – Il Gazzettino, 6 novembre 2016

“Nessuno ha mai pensato che basti riformare la Costituzione per risolvere i nostri problemi, ma alle difficoltà del Paese non è estranea la debolezza delle nostre istituzioni”. Il senatore isontino del Pd e vicecapogruppo dei Democratici a palazzo Madama, Alessandro Maran, premette così il suo ragionamento a sostegno del “sì” al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Il suo ragionamento di principio, prima di entrare nello specifico della materi, sostiene che “è verissimo che con le riforme costituzionali non si mangia, ma è altrettanto vero che un sistema politico-istituzionale (governo, Parlamento, istituzioni territoriali e pubbliche amministrazioni, partiti) che funzioni meglio, cioè più rapido, più trasparente, più responsabile, è la condizione necessaria per poi fare tutto il resto”.

Maran ricorda che in Germania la “legge fondamentale” è stata modificata più di 50 volte dal 1949; in Francia nel 2008 è stato approvato il più importante progetto di riforma della Costituzione del 1958 e che in Spagna sono i socialisti a sostenere che “la miglior difesa della Costituzione è la sua riforma”.

Maran dimostra così che “tutti i Paesi hanno dovuto adattarsi ai grandi cambiamenti”. Quanto alla riforma in sé, mette l’attenzione sul Senato di cui faranno parte consiglieri regionali e sindaci considerandolo “il luogo di mediazione”, la cui mancanza in questi anni “ha generato numerosissimi conflitti finiti alla Corte costituzionale”.

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