Seguito della discussione del disegno di legge: (1014) Conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo

Resoconto stenografico della seduta n. 110 del 25 settembre 2013

VIDEO DELLA SEDUTA – parte prima

 

Seguito della discussione del disegno di legge: (1014) Conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo

MARAN (SCpI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARAN (SCpI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, annuncio il voto favorevole e confermo la valutazione sostanzialmente positiva del Gruppo parlamentare di Scelta Civica sul decreto «valore cultura» che ci accingiamo ad approvare, sia nel suo impianto generale che, in particolare, sulle misure di parziale riorganizzazione e rifinanziamento del settore.
Scelta Civica ritiene il decreto «valore cultura» un primo, significativo atto politico rispetto alla colpevole
trascuratezza del passato e riconosce al Governo delle larghe intese non soltanto la sensibilità , ma anche un’assunzione di responsabilità politica, certamente attesa, almeno dalla nostra parte politica, per nulla ovvia e scontata, considerando il contesto in cui la maggioranza opera.
La senatrice Giannini ha già espresso in discussione generale il merito della nostra valutazione politica, anche con osservazioni di dettaglio, anche con qualche osservazione critica, alle quali rinvio.
Abbiamo sottolineato la visione moderna che ispira questo decreto: una visione rispettosa dei bisogni non primari dell’individuo e del cittadino, che è, e deve restare, il primo beneficiario del patrimonio culturale. E’ la stessa visione che ha generato in sede europea il principio d’eccezione culturale e su cui si fonderà, da quest’anno, la rielaborazione delle regole di scambio fra l’Unione europea e il resto del mondo.
In dichiarazione di voto mi preme sottolineare soltanto un
aspetto. Si è discusso e si sta discutendo il tema della copertura finanziaria del decreto cultura. E’ un aspetto fondamentale, non solo sotto il profilo quantitativo. La fonte primaria del finanziamento di questo provvedimento è ad oggi rappresentata da un aggravio di tasse (accise su determinati consumi, come gli alcolici e il fumo) e dallo storno di fondi destinati alle imprese. Si può fare meglio se alla volontà politica di investire in cultura si saprà unire il coraggio politico di trovare risorse qualitativamente accettabili, magari aggiuntive, magari non penalizzanti per quegli stessi cittadini che oggi mi auguro gioiscano con noi all’atto di approvazione di questo
provvedimento.
Ci aspettiamo, pertanto, che il Governo possa indicare
con coerenza e a testa alta anche altre modalità di sostegno e di finanziamento per tutti quei provvedimenti destinati a conservare, tutelare e valorizzare il nostro patrimonio culturale e artistico. Se dovessimo riuscirci, si tratterà di una vera svolta e di un rivoluzionario quanto pacifico transito da una logica di cultura come costo ad una logica di cultura come risorsa e sede prioritaria di investimento, quell’eccezione culturale che fa dell’Italia e dell’Europa un contesto unico. Noi riteniamo che valga la pena provarci.

(Applausi dai Gruppi SCpI e PD).